PALERMO – Lo picchiarono a colpi di casco. Si toccava la fronte per il dolore. Aveva osato contestare l’autorità della potente famiglia mafiosa di Porta Nuova: “Chi m… sono I Lo Presti, chi mi rappresenta?”. Si mosse in prima persona Tommaso Lo Presti, detto “il lungo”, così come viene ricostruito dagli investigatori nel blitz denominato “Vincolo”.
Il pestaggio sarebbe avvenuto in via Scipione di Castro, alla Zisa, nel novembre del 2021. Ci sono le immagini delle telecamere dei carabinieri. Due persone, omonime ma nOn parenti, della zona di via Cappuccini erano arrivate ai feri corti. Il boss all’iniziò preferì restare defilato. Poi seppe che uno dei due aveva offeso la sua “onorabilità”. “Minchia u fangu, minchia che curnutu”, diceva. La misura fu colma.
Lo Presti intervenne. Ppi si confidò con un amico: “Gli ho dovuto rompere le corna a un cornuto…”. E l’amico aggiungeva di avere visto “schizzi di sangue”.