Palermo, omicidio Burgio: due condanne, ma niente ergastolo

Palermo, omicidio Burgio: due condanne, ma niente ergastolo

Emanuele Burgio in un manifesto alla Vucciria
C'è anche un assolto per il delitto della Vucciria

PALERMO – Niente ergastolo come invocato anche stamani dalla Procura, ma due condanne a 18 anni ciascuno per Matteo e Giovan Battista Romano (difesi dagli avvocati Raffaele Bonsignore e Vincenzo Giambruno). Assolto Domenico Romano, subito scarcerato (avvocati Giovanni Castronovo e Vincenzo Giambruno). Erano tutti imputati per l’omicidio di Emanuele Burgio, assassinato nel 2021 alla Vucciria. La sentenza è stata emessa dalla Corte di assise presieduta da Sergio Gulotta. Sono cadute l’aggravante della premeditazione e quella della finalità e del metodo mafiosi.

Matteo Romano fece fuoco contro la vittima usando l’arma che il nipote Giovan Battista aveva portato con se. Il padre di quest’ultimo, Domenico, avrebbe inseguito Burgio. Matteo Romano aveva fatto dichiarazioni spontanee. Chiese scusa alla famiglia di Burgio. Disse di avere perso la testa quella sera. Era “impazzito” per la lite avuta qualche giorno prima con la vittima per un banale incidente. Prese la pistola e fece fuoco.

Una versione contrastata dai pubblici ministeri, secondo cui era stato un delitto panificato e mafioso. Probabilmente per la gestione dello spaccio di droga alla Vucciria. Filippo Burgio, padre della vittima, era l’uomo che teneva la cassa delle estorsioni della famiglia di Palermo Centro, mandamento di Porta Nuova. Storico il suo rapporto con Gianni Nicchi, arrestato nel 2009 all’apice di una carriera criminale che lo aveva portato alla reggenza di un altro mandamento, quello di Pagliarelli.

LE IMMAGINI DELLA SERA DA INCUBO

I Romano arrivarono insieme ad altre persone in sella a degli scooter. Cinquantuno minuti dopo la mezzanotte in otto percorrevano a piedi via dei Cassari. Iniziarono a discutere. A mezzanotte, 52 minuti e 11 secondi gli animi si scaldarono, si vedeva Burgio alzare le mani come per prepararsi a fare a pugni.

A mezzanotte 52 minuti e 26 secondi Giovan Battista Romano, secondo i pm, passò qualcosa a Matteo da dietro la schiena. Un secondo dopo la fiammata del primo colpo sparato frontalmente. Burgio tentò la fuga. Fu inseguito e colpito due volte alle spalle.


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