PALERMO – In appello cade l’accusa di avere portato l’arma in un luogo pubblico senza permesso, ma regge quella di detenzione illegale. Sconto di pena per Gabriele Orlando: 3 anni, 9 mesi e 10 giorni contro i 4 anni e 8 mesi del primo grado.
La pistola è quella da cui, una notte di dicembre 2023, partirono i colpi che uccisero Lino Celesia davanti alla discoteca Notr3 di via Pasquale Calvi, a Palermo. Per l’omicidio è stato condannato a 12 anni Matteo Orlando, fratello di Gabriele. La vittima, un ex calciatore, aveva 22 anni.
L’avvocato di Celesia, Vanila Amoroso, pur soddisfatta dello sconto di pena non esclude il ricorso in Cassazione. Secondo la difesa, l’imputato non era cosciente di ciò che stava facendo per via dell’alcol e delle botte subite da Celesia.
L’imputato per l’omicidio ha sempre detto di essersi difeso. La morte di Celesia sarebbe stata il tragico epilogo di ripetuti scontri tra due comitive di giovani. “Dopo aver visto che mio fratello veniva aggredito con calci e pugni, Lino mi veniva incontro con brutte intenzioni, così gli ho sparato due colpi. L’ho preso al collo ed al petto”, disse Matteo Orlando.
Dai video in possesso degli investigatori ed estrapolati da alcune telecamere di videosorveglianza si vedeva il fratello ventitreenne con in mano la pistola fuori dal locale. L’arma non è stata ritrovata. Il diciottenne disse che si era spaventato e avrebbe gettato l’arma nel mare di Vergine Maria.