Palermo, omicidio Taormina: in 7 sette in fuga con scooter e auto

Omicidio Taormina: sette persone in fuga con due scooter e un’auto

La lite prima del delitto era una trappola?

PALERMO – Dopo l’omicidio di Paolo Taormina sono fuggiti con due scooter e una macchina. C’erano almeno sette giovani dello Zen al pub “O Scruscio”, in via Spinuzza, assieme all’assassino, Gaetano Maranzano.

Maranzano in fuga su uno scooter

Uno dei due scooter era guidato da Maranzano. Il proprietario del mezzo era il passeggero ed è uno dei quattro indagati perché avrebbe reso false dichiarazioni al pubblico ministero. Ha raccontato, infatti, che era sotto choc, ma quando gli è stato chiesto quale fosse il motivo del suo stato d’animo non ha proferito parola. Ha aggiunto di non avere fatto alcun commento di quanto accaduto con Maranzano durante il tragitto che li conduceva allo Zen.

I due sono stati ripresi da una telecamera a piedi nella piazza del quartiere Borgo Vecchio. Maranzano tiene qualcosa in mano, potrebbe essere una bottiglia di birra.

Prima allo Zen, poi al Cep

Poi di nuovo in sella sullo scooter in direzione Zen. Le telecamere li hanno filmati all’imbocco della Favorita, dove c’è l’ingresso secondario della Fiera del Mediterraneo. Maranzano sarebbe passato da casa della madre per poi spostarsi nella sua abitazione in via Nino Geraci, al Cep, dove è stato arrestato. Prima ha consegnato ad un amico le collane dorate che indossava la notte del delitto, sequestrate dai carabinieri.

In tre a bordo di un’auto

Lungo la strada, così ha raccontato Maranzano, si sarebbe disfatto dei proiettili della pistola. Sui nomi degli amici che erano con lui in via Spinuzza ha taciuto. Amici che si coprono a vicenda raccontando, secondo l’accusa, bugie ai magistrati. Compresi i tre che sono stati filmati dalle telecamere mentre rientravano allo Zen a bordo di una Lancia Y. A differenza di quando inizialmente ipotizzato l’assassino non era in macchina, ma in scooter. Non è escluso che i pubblici ministeri Maurizio Bonaccorso e Ornella Di Rienzo facciano un nuovo giro di convocazioni in caserma.

La lite prima dell’omicidio di Paolo Taormina

L’ipotesi che bisogna accertare è quella dell’agguato. La lite che ha preceduto la rissa potrebbe essere stata un’esca per attirare Taormina fuori dal locale e sparargli un colpo di pistola alla nuca. Nelle immagini si vede un giovane che indossa un gilet bianco preso a schiaffi. Un istante prima, però, i presenti ridevano. Il giovane è stato identificato e anche lui dovrà essere sentito dai carabinieri.

Il movente

Si continua a indagare sul movente. Maranzano ha spiegato che quattro mesi prima Taormina avrebbe fatto degli apprezzamenti alla moglie sui social. Quando lo ha riconosciuto nel locale – in uno dei messaggi incriminati il giovane avrebbe inviato una sua foto – la vittima lo avrebbe deriso e sfidato. Maranzano a quel punto ha sparato. Ci sono stati altri messaggi successivi?

Il colpo di pistola è stato un gesto fulmineo, incompatibile con lite di “parecchi secondi” descritta dall’assassino. Maranzano ha consegnato la pistola, una calibro 9, con cui ha detto di avere sparato. Sono in corso gli accertamenti sull’arma, ma la ferita alla nuca sarebbe compatibile con il calibro.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI