PALERMO – Le aree periferiche di Palermo a sud (Brancaccio-Sperone-Acqua dei Corsari) e a nord (Pallavicino-Zen-Sferracavallo) ed alcune aree della provincia, in particolare il comprensorio di Caccamo-Cerda-Trabia, sono attualmente escluse dalla programmazione dei fondi del PNRR Sanità destianti a creare ospedali e case di comunità.
È quanto emerso oggi durante l’audizione dell’Assessore regionale Ruggero Razza e della Direttrice Generale della ASP di Palermo, proprio sul piano di utilizzo dei circa 800 milioni complessivi disponibili alla Sicilia. Una previsione che, secondo Marianna Caronia, “rappresenta una prospettiva pericolosa perché esclude da importanti investimenti alcuni territori socialmente fragili, mentre è invece necessario individuare strutture e immobili che al più presto possano ospitare questi importanti centri sanitari di prossimità.”
Per la parlamentare della Lega, “pur apprezzando l’avvio di un sia pur tardivo confronto con l’Assemblea Regionale, oggi è emerso chiaramente il rischio di un piano fino ad ora unicamente di tipo immobiliare: si discute di quali immobili ristrutturare, quali ampliare, quali usare, senza però fare alcun riferimento a come renderli operativi, con quali risorse strumentali e soprattutto umane. Per questo ho chiesto che alla programmazione sulla localizzazione delle strutture, si affianchi una veloce e attenta pianificazione sul personale da coinvolgere, partendo dalla valorizzazione di medici, infermieri e personale sociosanitario che in questi mesi hanno aiutato ad affrontare la pandemia da Covid-19.”
“Una notizia positiva emersa in audizione – sottolinea poi Caronia – è quella relativa alla proposta avanzata in modo unanime e condivisa dalla ASP di realizzare presso il presidio ospedaliero di via Ingegneros a Palermo sia un ospedale sia una casa di comunità, a conferma dello spirito collaborativo che ha animato l’approccio di oggi in Commissione.”