PALERMO – “La rsu e le organizzazioni sindacali respingono la proposta della direzione generale di procedere alla stabilizzazione part-time al 41 percento degli operatori socio-sanitari attualmente in forza con contratto precario”. È quando dichiarato le segreterie sindacali della Uil, Cgil, Cisl, Fials, Nursind e Nusing Up che stamane hanno indetto assemblea presso l’Arnas Civico, a Palermo.
“Una soluzione che sarebbe drastica in quanto almeno 80 operatori socio-sanitari rimarrebbero senza lavoro”, aggiungono.
“Chiediamo, piuttosto, la stabilizzazione a tempo pieno e indeterminato di tutti gli aventi diritto e il rinnovo di tutti i contratti in scadenza. Inoltre, diciamo di no al reclutamento con contratti di lavoro flessibile, in regime libero professionale e cococo, inammissibili nella sanità pubblica”, si legge ancora nella nota.
“Resta prioritario avviare una ricognizione generale e conseguentemente, procedere con celerità alla stabilizzazione di tutti i profili sanitari, tecnici e amministrativi”.
I sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione chiedendo “una convocazione urgente presso il prefetto di Palermo al fine di mediare e raffreddare la vertenza sindacale, riservandosi di proclamare lo sciopero dei lavoratori, nei tempi e nelle modalità previste dalla normativa vigente”.
Nel pomeriggio una nota dell’azienda: “Nel dare continuità all’attività posta in essere dall’attuale Direzione Strategica dell’A.R.N.A.S. “Civico – Di Cristina – Benfratelli di proficuo ascolto delle molteplici istanze avanzate dalla R.S.U. e dalle organizzazioni sindacali – si legge -, con specifico riferimento allo stato di agitazione proclamato dalle stesse sulla più volte esaminata tematica degli Operatori Socio Sanitari con contratto di lavoro flessibile, si rassicura tale tipologia di lavoratori sulla ferma determinazione di questa Amministrazione di garantire la qualità dell’assistenza sanitaria erogata e la salvaguardia della salute del’utenza, scongiurando pertanto qualsiasi eventuale disagio nell’erogazione dell’assistenza”.
A tal proposito “stamattina sono state convocate d’urgenza la R.S.U. e le organizzazioni sindacali, incontrando le stesse nel corso della giornata illustrando l’azione che questa Amministrazione intende perseguire – ancora la nota -. Degli attuali 214 O.S.S. in servizio con contratto flessibile (di cui 119 sono in possesso dei requisiti per la stabilizzazione previsti dal c.d. “Decreto Madia” e 95 che hanno già maturato il requisito di stabilizzazione dei 18 mesi di cui alla L. 234/21) 52 verranno stabilizzati entro la fine dell’anno, stante i posti vacanti di dotazione organica”.
I restanti 162 verranno prorogati al 31 marzo 2025, “monitorando costantemente l’inderogabile tetto di spesa del personale nelle more dei nuovi atti aziendali e delle nuove dotazione organiche”. A tal fine è stata “immediatamente attivata un’analisi finalizzata a verificare, mediante anche il coinvolgimento dei Direttori di Dipartimento e di Unità Operativa Complessa: l’organizzazione del lavoro nei vari reparti aziendali al fine di garantirne la turnistica; le mansioni effettivamente svolte al fine di correggere eventuali incongruenze rispetto alle previsioni del C.C.N.L.; la quantificazione del numero complessivo di tale tipologia di lavoratori secondo i parametri previsti dalla normativa vigente; l’allocazione ottimale presso i vari siti aziendali”.
“Le risultanze di tali attività verranno altresì comunicate all’assessorato per la Salute, al quale è stato già chiesto l’incremento dell’attuale tetto di spesa del personale per far fronte alla tematica degli O.S.S., nonché la rivisitazione dei criteri e dei parametri per la quantificazione degli stessi nella dotazione organica”, conclude la nota.