Quando morì il leone Ciccio ( il primo) io non ci credevo, perché per me il leone era come mio padre, quindi immortale, non era possibile che fosse morto. Chiesi così a papà di portarmi davanti la gabbia, era vuota. Stetti zitto. Il mondo era a colori negli anni "60 , è vero, però ricordo che stavo molto in casa a guardare la TV , una vecchia Grundig a un canale in bianco e nero e il modo era cosi: Vietnam, vietcong, ho chi min, Polpot, tutto in bianco e nero. Ecco, quel giorno fissò la mia pellicola. Capii che anche papà sarebbe potuto morire come Ciccio il leone, il re, l'imbattibile. Ciccio mi proietto' con la sua dipartita nel mondo, quello vero dove la vita è un soffio pari al vento del mare che accarezzava il suo crine.. .
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Vai Giuliano. Non demordere. Palermo ha bisogno di te. Pochi sciacalli e moltissime persone per bene , questa è la citta che yi è accanto.
PopDem: Fuffa. Di nuovo: solo tanta fuffa
ho conosciuto il Leone Ciccio quando l'hanno portato via mi è dispiaciuto tantissimo. sono favorevole a ricordarlo.
Si agli ispettori del lavoro.
Intervisterei le migliaia di persone baristi, benzinai, badanti, commessi (per esempio) che ogni mattina vanno a lavorare per 600 700 800 € mese, invece di andare a manifestare per ottenere la “costosa prebenda di stato per eccellenza” ovvero il reddito di Conte, Grillo e compagni. Dove sta scritto che il lavoro te lo deve trovare lo stato? L’aspirazione del popolo RDC è di occupare un inutile tavolino in qualche ufficio comunale e fare qualche fotocopia, appena liberi fanno gli idraulici, i muratori, i mercatini (naturalmente in nero). La Repubblica è fondata sul lavoro (privato non pubblico) cioè sulla capacità personale di sapersi industriare. Ed è un Dovere non un Diritto.