Palermo, pusher ai domiciliari: presto libero con altri otto - Live Sicilia

Palermo, pusher ai domiciliari: presto libero con altri otto

Dopo la decisione della Corte di Cassazione

PALERMO – L’imputato va agli arresti domiciliari, ma ci resterà per poco tempo. Presto sarà libero. Conti alla mano nella prima metà di settembre per Francesco Paolo Cusimano scadranno i termini massimi di custodia cautelare. E non solo per lui, ma per tutti gli altri imputati.

Lo scorso luglio la Cassazione ha stabilito che le pene per gli spacciatori del Capo devono essere riviste al ribasso. In primo grado era arrivata la batosta, ridimensionata in appello. Infine i supremi giudici hanno annullato con rinvio la sentenza. Una nuova Corte di appello dovrà rideterminare le pene inquadrandole fra le ipotesi di spaccio di lieve entità.

Il blitz dei carabinieri scattò nel settembre 2020. I militari misero le telecamere in piazza Beati Paoli. Un fiume di clienti sapeva che dalle prime ore del mattino fino a mezzanotte si potevano reperire con facilità stecchette di hashish e marijuana, e dosi cocaina.

Cusimano, difeso dall’avvocato Alessandro Musso, era stato condannato a 20 anni, scesi a 9 in secondo grado. Anche lui attende ora un nuovo sconto di pena. Così come tutti gli altri imputati. Queste le condanne inflitte in appello (tra parentesi quelle di primo grado): Benito Micciché 14 anni (20 anni in primo grado), Vincenzo Micciché 7 anni (8 anni un mese e 20 giorni), Emanuele Micciché 7 anni, 2 mesi e 20 giorni (8 anni e 6 mesi), Daniele Garofalo 8 anni, due mesi e 20 giorni (17 anni e 5 mesi), Davide Mirabile 8 anni e due mesi (17 anni, due mesi e 6 giorni), Mario Presti 12 anni (14 anni e 8 mesi), Paolo Cristian Silvestri 9 anni, 9 mesi, e 3 giorni (12 anni, tre mesi e dieci giorni), Alessio Spina 8 anni e 5 mesi (10 anni, due mesi e 20 giorni).

Di Cusimano si parlò anche nell’ambito della vicenda che costò la vita al fratello Andrea, assassinato nel 2017 da Calogero Lo Presti tra le bancarelle del mercato. L’omicidio avvenne al culmine di giornate segnate da liti e tensioni. Francesco Paolo Cusimano aveva schiaffeggiato Giovanni Lo Presti, padre di Calogero Piero, in un pub alla Vucciria. La mattina del delitto mollò una sberla all’assassino che decise di tornare armato al mercato dove trovò e uccise il fratello Andrea.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI