Palermo, per Rap 2023 in perdita: le bacchettate del Comune

Palermo, anche nel 2023 Rap in perdita: le bacchettate del Comune

Occhi puntati sui 40 milioni del Pon Metro

PALERMO – Quasi 3 milioni di rosso, anzi per la precisione 2,8. Il 2023 non si chiude nel migliore dei modi per la Rap e a dirlo è la quarta relazione trimestrale che la società partecipata ha inviato al comune di Palermo e che gli uffici del dirigente Roberto Pulizzi, adibiti al controllo analogo, hanno analizzato pagina per pagina insieme al budget 2024, non mancando di riservare bacchettate su personale, consulenze e piano di risanamento.

Pon Metro a rischio

Niente di sorprendente, per la verità: che la Rap sia in difficoltà è noto, così come sono note le richieste dell’azienda di avere più personale e gli appunti che il Comune fa ormai da mesi sulle spese dell’azienda. Una situazione che rischia di incancrenirsi e produrre effetti ancor più dirompenti, come nel caso dei 40 milioni di euro del Pon Metro spesi per mezzi e attrezzature che la società potrebbe non poter utilizzare per mancanza di personale. Se ciò avvenisse, i soldi andrebbero restituiti provocando “conseguentemente un danno erariale di enorme gravità”. “Le procedure sono ancora in corso – spiega il presidente di Rap, Giuseppe Todaro – ed è un pericolo che si concretizzerà fra un paio di mesi. Per questo chiediamo da tempo di procedere alle assunzioni: il Comune ci ha già autorizzati sugli autisti e va avanti il concorso per gli operai”.

Un 2023 in rosso

Ma andiamo ai numeri e partiamo dallo scorso anno, in cui i costi accertati sono stati più alti di quelli previsti: colpa dei noleggi delle attrezzature a cui si è fatto ricorso nelle emergenze, dei mezzi ormai vecchi, del percolato prodotto dalle vecchie vasche, degli incendi di luglio ma anche di un costo del personale che è stato di sette milioni più caro del preventivato. Basti pensare che solo il salario accessorio è costato 12,7 milioni contro i 7,6 previsti, circostanza che per Rap va spiegata con la carenza di personale. In totale, se i ricavi sono stati di quasi 10 milioni più alti (119,5 milioni contro 110,6), il problema è che i costi hanno pesato più di quanto si potesse immaginare: 122 milioni contro 110. Il risultato è una perdita di 2,8, su cui il Comune adesso chiede chiarimenti.

Straordinario… a zero

Nel 2024, budget alla mano, la Rap non dovrebbe registrare perdite ma anche qui gli uffici non mancano di fare qualche sottolineatura con la penna rossa. Per esempio sulla voce “lavoro straordinario”, non certo indifferente per la società, per la quale la Rap prevede nel 2024 un costo pari a… zero. “Pur se non risulta un costo programmabile – scrive il Comune – sarebbe stato opportuno, da parte della società, effettuare comunque una previsione di spesa” visto che la mancanza “produce un dato non veritiero”. Anche alla luce del fatto che nel consuntivo 2023 comunque sono stati spesi 2 milioni, ossia il doppio di quanto previsto. C’è poi la questione del costo della contrattazione di secondo livello che, accordo con lo Stato alla mano, per tutte le aziende dovrà essere tagliato del 5% rispetto al 2021, percentuale da incrementare negli anni fino al 30%.

Direttore generale cercasi

Nel costo del personale spuntano anche altre voci: 125 mila euro, da marzo a dicembre, per il direttore generale ancora da nominare; 183 mila euro per due dirigenti tecnici sempre per dieci mesi; 27.500 euro per pagare, da ottobre prossimo, un dirigente amministrativo, 400 mila euro per le progressioni di carriera, 1,3 milioni per 46 autisti (da aprile) e quasi 4 milioni per 306 operai (da luglio). Assunzioni che, secondo gli uffici, il Comune non ha ancora autorizzato, anche perché prima va approvato il piano industriale.

Le consulenze

Altra nota dolente è la mancanza del Piano di risanamento aziendale che Rap non ha prodotto. Sul fronte consulenze, nel 2024 sono previste quelle per lo studio dei commercialisti Battaglia-Cosenz (25 mila euro per il bilancio 2023), per il professor Carlo Amenta (40 mila euro per il piano di risanamento) e 35 mila per la Ecoman (piano industriale di Bellolampo), anche se in generale le prestazioni professionali ammontano a quasi mezzo milione.

La Rap prevede di incassare quasi 120 milioni, di cui 106 (oltre iva) per la gestione dei rifiuti e il resto da differenziata (3,1 milioni), servizi ad altri comuni (2,5) e voci varie (biogas, pulizie straordinarie, sfabbricidi) e di spenderne 100 per gli investimenti, tutti da attingere da fondi pubblici o linee di credito, ossia “entrate straordinarie”. Tra le spese messe in conto figurano 2 milioni per il domenicale, 1,5 milioni per il notturno e 2,2 per i progetti obiettivo.


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