Palermo, revocato Giusto Catania come preside: "Pressioni da FdI"

Revocata la nomina di Giusto Catania all’Umberto: “Pressioni da FdI”

Il sindacato presidi risponde: "È una polemica sterile"

PALERMO – “Nel Paese di Giorgia Meloni bisogna sempre premiare il merito, soprattutto nella scuola, a meno che tu non sia di sinistra. Improvvisamente e senza alcuna motivazione, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia ha revocato la mia nomina a dirigente scolastico del Liceo Umberto I”. Sono le parole. stampate su Facebook, di Giusto Catania, ex assessore e politico di lungo corso, comunista, al fianco di Leoluca Orlando, nominato pochi giorni fa preside dell’Umberto. liceo classico prestigioso.

La nomina e le accuse a FdI

“Non mi aspettavo, nei giorni scorsi – continua Giusto Catania – di essere nominato preside all’Umberto ma è stato scritto che c’erano “esigenze dell’amministrazione” legate alle “esperienze professionali e alle competenze maturate” che sarebbero state utili alla missione educativa di uno dei più prestigiosi licei di Palermo. Ma non è bastato”.

L’ex assessore accusa i deputati meloniani: “So che in questi giorni ci sono state tantissime pressioni, anche da parte di autorevoli parlamentari di Fratelli d’Italia, affinché venisse revocato il mio incarico: evidentemente hanno sortito il risultato voluto”.

Giusto Catania, cosa farà

“Non voglio contropartite: rimango a fare il preside al Cep – annuncia -, all’Istitituto Comprensivo Giuliana Saladino. La scuola è un’istituzione della Repubblica, non può essere terreno di scambio. Ho già rassegnato le mie dimissioni dall’Ufficio Legalità dell’Ufficio Scolastico Regionale. All’Umberto I – conclude – andrà una mia cara amica, una bravissima preside, malgrado abbia molti anni di servizio meno di me, cui rivolgo i migliori auguri di buon lavoro”.

“Provvedimento di rettifica”

Fonti dall’Ufficio Scolastico regionale fanno sapere che si tratta di un normalissimo provvedimento di rettifica e che non è, peraltro, l’unico. Dopo la pubblicazione delle nomine, venerdì, sul sito dell’Ufficio Scolastico regionale, lunedì era festivo a Palermo. Solo oggi, dunque, l’amministrazione ha esaminato i reclami pervenuti, accettato quelli accoglibili e apportato le necessarie rettifiche. Eventuali ulteriori reclami, che perverranno nei prossimi giorni, verranno esaminati e valutati.

Cgil: “Sostegno a Catania, sistema presenta criticità”

“Esprimiamo piena solidarietà umana e professionale al dirigente scolastico Giusto Catania per essere stato nominato preside del prestigioso liceo Umberto I ‘per esigenze dell’amministrazione’ e revocato dopo soli 3 giorni per un reclamo presentato da un’altra dirigente ma senza alcun chiarimento rispetto al venir meno delle esigenze dell’amministrazione”. 

Lo affermano i segretari generali di Flc Cgil Palermo Fabio Cirino e Flc Cgil Sicilia Adriano Rizza e il responsabile dirigenti scolastici per la Flc Cgil Sicilia Franco Piagnataro, nel commentare il “triste epilogo” che ha portato alla revoca della nomina di Giusto Catania.  

“E’ un segno evidente che il sistema che riguarda la mobilità dei dirigenti scolastici presenta delle criticità – aggiungono Cirino, Rizza e Pignataro – in quanto consente di applicare criteri non oggettivi, e in taluni casi discrezionali esigenze dell’amministrazione, che prestano il fianco a strumentalizzazioni, non garantendo allo stesso tempo uguali diritti ai tutti i dirigenti scolastici in quanto lavoratori”. 

Il sindacato presidi: “Polemica sterile”

“La vicenda è finita nel migliore dei modi e condanniamo ogni forma di strumentalizzazione politica da cui tutte le istituzioni pubbliche e in particolare la scuola devono essere chiamate fuori”. Così il sindacato dei presidi DirigentiScuola interviene sul caso.

“Esprimiamo forte condanna contro chi utilizza l’appartenenza politica per affermare cose che non corrispondono al vero e calpestare gli interessi legittimi dei colleghi”, sottolinea in una nota l’Associazione dei Presidi.

“Apprendiamo anche che il dirigente scolastico è il referente regionale di una rete di scuole impegnate a diffondere l’educazione alla legalità e promuovere la lotta al potere mafioso. A maggior ragione, ci aspettiamo che il collega interrompa prontamente la sterile protesta montata ad arte, buttata in politica, quando di politica non c’è nulla, spieghi a chi per il momento lo sostiene che si è trattato di un errore a cui l’amministrazione ha posto rimedio. E soprattutto, eviti da oggi di porsi in una situazione di superiorità professionale rispetto al collega, perché nessun dirigente scolastico ha mai dimostrato tanta arroganza e non rispetto del ruolo istituzionale che riveste”.


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