PALERMO – Non era un bel vedere. Macabro, addirittura disturbante per i più sensibili.
In tanti avranno pure tollerato l’immagine, immedesimandosi nella storia di chi aveva scelto di protestare in maniera plateale parcheggiando quel camper con le casse da morto sul tetto a pochi passi dal teatro Massimo, vetrina turistica della città.
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Il camper è stato sequestrato, non per divieto di sosta, né per il mancamento pagamento della zona blu. Appartiene a Giuseppe Barone, indagato assieme ad altre sei persone per una presunta truffa ai danni dell’Unione europea.
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Secondo l’accusa, avrebbe ottenuto fondi pubblici per iniziative imprenditoriali mai avviate. Barone si proclama “innocente, vittima di un sistema e in pericolo di vita”.
Da noi contattato, e non è la prima volta, di più non vuole aggiungere.