PALERMO – In casa dem sono pronte le carte bollate. A minacciarle è la segreteria regionale del Partito democratico siciliano che ha appena diffuso una nota dopo lo scoppio del caso quarta circoscrizione. “Abbiamo già attivato i nostri legali – si legge – per, eventualmente, difendere la lista e fare in modo che il nostro simbolo sia presente anche in quel territorio”.
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Tutto nasce da un errore sulla preferenza di genere nella lista del Partito democratico nella circoscrizione che si dipana da Piazza Indipendenza al confine con Monreale e che comprende i quartieri Cuba, Santa Rosalia, Altarello, Mezzomonreale e Boccadifalco.
Al momento della presentazione della lista, l’ufficio elettorale ha constatato il mancato rispetto delle regole sulla preferenza di genere nella lista: serviva il nome di un’altra donna. Per includerlo però, occorreva che un uomo facesse un passo indietro. Così non è stato. E quindi, al termine della scadenza di 24 ore per integrare o correggere la lista, l’ufficio ha dovuto dichiarare l’inammissibilità delle candidature sotto il simbolo Dem.
Ad aggravare la crisi però c’è stato un ulteriore fatto: e cioè il ritiro a causa dell’incapacità di trovare una soluzione di un’altra componente della lista. A mancare così sono state non una sola ma due candidate. Al centro di questa vicenda, Rosario Arcoleo, candidato al consiglio comunale nelle file del Pd e ex capogruppo dem a Sala delle Lapidi.
Nelle ultime ore ne è scoppiato un caso nazionale e, da qui, è arrivato il commento della segreteria regionale del Pd: “Quanto avvenuto, ad opera del Capogruppo Pd al Comune di Palermo, relativamente alla presentazione della lista del partito in IV circoscrizione ci lascia basiti ed increduli. Abbiamo già attivato i nostri legali per, eventualmente, difendere la lista e fare in modo che il nostro simbolo sia presente anche in quel territorio. Contestualmente si provvederà ad informare gli organismi di garanzia del Pd, regionali e nazionali, per i provvedimenti del caso”.
Dal canto suo Arcoleo non commenta la nota della segreteria regionale ma si limita a spiegare come sono andati i fatti dal suo punto di vista. “Dopo quello che è successo e dopo l’incapacità di trovare chi facesse un passo indietro, sono stato portatore di una delega, ho dato seguito alla volontà di quella persona che ha deciso di ritirare la sua candidatura”.