Il 29 dicembre 2021 l’architetto Mario Butera, allora presidente di Amg Energia, presenta una denuncia alla Procura della Repubblica. Un analista contabile ha rilevato 59.377 di spese “per finalità personale ed estranee a quelle della Energy Auditing”.
Da quella denuncia è partita l’inchiesta della Procura della Repubblica, ora sfociata nel sequestro della somma di denaro nei confronti di Pietro Orlando indagato per peculato. Orlando è stato commissario liquidatore della società interamente partecipata da Amg, il cui socio unico è il Comune di Palermo.
I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno fatto lo screening dei conti e sono venute fuori una serie di “spese pazze”.
L’elenco è piuttosto singolare: due fatture di 6.400 e 2.500 euro per riparare una Bmw serie 5 e una Mercedes classe A (manutenzioni varie, fra cui pastiglie, freni e scatola dello sterzo) di proprietà di Orlando e della moglie (la società non ha mezzi propri), 650 euro per il servizio fotografico di una prima comunione, 3.100 euro per un McBook Pro 13 e vari programmi, 4.000 euro per i consumi Enel dell’abitazione del commissario e dei telefonini dei familiari.
Il tutto per un totale di 17 mila euro, a cui vanno aggiunti prelievi in contanti per 4 mila euro e bonifici in favore di Orlando per 34 mila euro.
Butera ha provato ad avere chiarimenti: “Nonostante diversi solleciti sia telefonici che via email non ha prodotto o esibito nessun giustificativo di spesa relativo alle uscite di denaro riscontrata dal consulente”, così ha scritto nella denuncia.
Il procuratore aggiunto Sergio Demontis e il sostituto Felice De Benedittis hanno fatto acquisire le testimonianze dei titoli delle officine meccaniche e del negozio di computer. Quindi hanno chiesto il sequestro, convalidato dal Gip e confermato dal tribunale del Riesame.