PALERMO – Cadono alcuni capi di imputazione e le pene vengo ridotte. Si è chiuso nei giorni scorsi il processo di appello che vedeva imputate otto persone.
Cep e Zen 2
L’inchiesta partì seguendo due gruppi criminali a cui venivano contestati ipotesi di rapina e di truffe alle assicurazioni. Si trattava di una delle tante inchieste sui cosiddetti “spaccaossa” che procuravano fratture e mutilazioni alle persone disposte a tutto pur di accaparrarsi gli indennizzi delle assicurazioni. Indagando al Cep e Zen 2 saltarono fuori una serie di rapine e furti.
Gli imputati e le pene
La pena più alta, 5 anni e 6 mesi, è stata inflitta ad Antonino Buscemi (8 anni e 8 mesi in primo grado). Salvatore e Marcello Domenico Cintura, cognome noto negli ambienti criminali, sono stati condannati a rispettivamente a 4 anni, 6 mesi e 20 giorni e a 5 anni e 4 mesi (difesi dagli avvocati Elena Gallo e Daniele Giambruno, in primo grado ne avevano avuto 8).
Ivan Cataldo dovrà scontare una pena di 1 anni, 6 mesi e 20 giorni (in primo grado erano stati 2 anni e 4 mesi,) Michele Arceri 2 anni, 6 mesi e 20 giorni (3 anni e 4 mesi in primo grado), Giuseppe Coglitore 3 anni, 9 mesi e 10 giorni (4 anni in primo grado), Gioacchino Randazzo 5 mesi e 10 giorni, Gaetano Amato 5 mesi e 10 giorni.
Furto nel giardino della memoria
Fra le decine di furti accertati anche quello al giardino della memoria di Capaci del 6 marzo del 2017. Furono rubati gli attrezzi nel cantiere che stava realizzando il giardino “Quarto Savona Quindici”, il nome in codice usato per la Fiat Croma blindata su cui viaggiavano Giovanni Falcone e Francesca Morvillo il giorno della strage.