PALERMO – La donna era “spaventata”. Era inevitabile che lo fosse visto che stava per entrare nella stalla dove da lì a pochi minuti le avrebbero spezzato una gamba. Nel dettaglio, come da referto ospedaliero, le provocarono una “frattura biossea scomposta della gamba sinistra e abrasioni alla regione frontale e alla spalla destra, da cui derivava una malattia superiore a giorni 40”.
Si tratta di uno dei tanti incidenti fasulli organizzati dalla banda degli spaccaossa scoperta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Monreale. Dopo avere accompagnato la donna nella stalla di via Mango, nel rione Borgo Vecchio, le cimici registrarono la conversazione fra Domenico Cintura e Antonino Buscemi, due dei sedici arrestati del blitz di due giorni fa.
“…minchia te lo immagini, si deve fare la femmina…”, diceva Cintura. Qualcuno aveva il compito di procurare la frattura. Buscemi aveva un tono sprezzante: “…minchia voci che butterà, questa puttana, a questa la voglio sentire, questa voci butta. Se non glielo rompe a primo colpo consumato è”. Qualche istante dopo avere pronunciato queste parole con una naturalezza agghiacciante iniziavano a discutere di scommesse sportive.
LEGGI ANCHE:
Medici, vigili e bancari “distratti”
“Così mi hanno rotto il braccio”
La stalla degli orrori: dove spezzavano le ossa
Un altro esercito di spaccaossa
