Palermo, stupro del Foro Italico, video e messaggi: indagine chiusa

Stupro del Foro Italico, video TikTok e messaggi WhatsApp: indagine chiusa

I sette giovani e la vittima
L'avviso riguarda il più giovane dei sette arrestati

PALERMO – L’indagine è chiusa. La prima posizione al giro di boa giudiziario è quella di Riccardo Parrinello, il più giovane dei sette arrestati per lo stupro del Foro Italico. La Procura dei minori ha notificato al diciottenne (ha compiuto la maggiore età nel corso delle indagini) l’avviso che anticipa la richiesta di rinvio a giudizio. L’accusa è sempre violenza sessuale di gruppo anche se i pubblici ministeri contestano al giovane una modalità di partecipazione diversa rispetto a quella iniziale agli abusi subiti dalla vittima diciannovenne.

TikTok e WhatsApp

Dopo l’arresto a Parrinello era stato concesso il trasferimento in comunità. Aveva ammesso le sue colpe e si era detto pentito. Poi la sua posizione si è aggravata ed è tornato in carcere. I video su TikTok e i messaggi WhatsApp scambiati con un amico dopo la violenza del 7 luglio scorso: sono stati questi i punti chiave della nuova ordinanza di custodia cautelare.

Tra il 20 e il 21 agosto scorsi, quando aveva lasciato il carcere ed era già in comunità, Parrinello ha iniziato a utilizzare due profili social. I carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale lo monitoravano. Ha postato dei video con alcune immagini e un sottofondo musicale. Alcune frasi hanno il tono della sfida e del compiacimento per ciò che aveva fatto: “Chi si mette contro di me si mette contro la morte”; “Le cose belle si fanno con gli amici”.

Arriviamo a mille follower

In un altro passaggio considerava la terribile notte del Foro Italico qualcosa di cui andare fieri: “Sto ricevendo tanti messaggi da ragazze, ragazze ma come faccio a uscire con tutte siete troppe… . Ah volevo ringraziare a chi di continuo dice il mio nome mi state facendo solo pubblicità”. La violenza è divenuta strumento di popolarità social: “Arriviamo a mille followers così potrò fare la live e spiegarvi la situazione com’è andata realmente… mi piace trasgredire“. In sottofondo si sente una canzone napoletana dal titolo: ‘Nun se toccano e femmine’. Ed ancora: “La galera è il riposo dei leoni”.

Audio choc

Agli atti dell’inchiesta coordinata dalla procuratrice Claudia Caramanna ci sono anche alcuni audio choc registrati la notte dal 7 luglio. Un’ora dopo che la diciannovenne era stata abbandonata in strada Parrinello ha inviato un vocale a un amico: “Compà l’ammazzammu… ti giuro a me matri l’ammazzammu… ti giuro a me sviniu… sviniu chiossà di na vota… minchia sette… u vo capiri manco a canuscevo io compà… ficimu un macello n’addivirtemu”. In sette si erano divertiti mentre facevano sesso a turno con la ragazza che urlava “basta”. Un racconto pieno di dettagli. L’amico lo criticava: “Però così è brutto”. “Troppo forte, invece”, rispondeva Parrinello.


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