PALERMO – Investimenti ammessi a detrazione per complessivi 1,9 miliardi di euro, tra cui 1,3 miliardi di euro per lavori già completati, e quasi 11mila immobili oggetto di interventi, come testimoniato dalle altrettante attestazioni depositate dai professionisti (le cosiddette asseverazioni). Gli ultimi dati sul Super Ecobonus 110% pubblicati dall’Enea, un bilancio fino a tutto aprile 2022, collocano la performance della Sicilia al sesto posto nazionale. Ne ha parlato il presidente dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Palermo, Vincenzo Di Dio, oggi in occasione del seminario “Il processo Superbonus 110%”, promosso dall’Ordine stesso e organizzato dal gruppo Giovani ingegneri all’Addaura hotel.
“Finora l’andamento è stato promettente – ha osservato Di Dio – e se ne ha conferma anche considerando un dato che riguarda la sola provincia di Palermo, cioè l’aumento del 20% della forza lavoro coinvolta dal comparto edilizia nel 2021. Non c’è però omogeneità nella distribuzione sul territorio, perchè in alcuni centri si sono attivati ampi processi di rigenerazione urbana mentre in altri i cantieri sono pochissimi. Ciò in qualche caso può dipendere dalla ritrosia dei professionisti ad affrontare le responsabilità previste da una normativa che sicuramente presenta qualche criticità, per esempio in materia di cessione del credito, quindi è fondamentale estendere il più possibile la formazione specifica per far sì che sia sfruttata al massimo la chance del Superbonus”.
Il report diffuso dall’Enea mostra che in Sicilia sono stati completati lavori per il 68,2% degli investimenti ammessi a detrazione, un po’ al disotto della media nazionale che si attesta al 72,9%. Nell’Isola, in base alle asseverazioni depositate (in totale 10.949), il 65,4% dei fabbricati oggetto di interventi è costituito da edifici unifamiliari (per 807 milioni di euro di investimenti), il 15,1% da condomini (895 milioni di euro) e il 19,6% da unità immobiliari funzionalmente indipendenti (218 milioni di euro).
Queste ultime esprimono la quota minoritaria del totale di investimenti ammessi a detrazione ma anche il tasso più alto di realizzazione dei lavori, pari al 76,9% degli investimenti stessi (si scende al 72,9% per gli edifici unifamiliari e al 61,8% per i condomini). Aggiungendo all’importo degli investimenti l’ulteriore 10% per arrivare a quota 110, l’onere complessivo di cui lo Stato si farà carico attraverso il meccanismo delle detrazioni per gli interventi finora avviati in Sicilia è di 2,1 miliardi di euro complessivi, di cui 1,4 miliardi per detrazioni già maturate in relazione a lavori già conclusi.
“La valutazione sul sistema non può che essere positiva – aggiunge il presidente Di Dio – ma ci sono alcune criticità determinate da una gestione poco equilibrata. I termini di scadenza ristrettissimi imposti dalla normativa hanno fatto emergere difficoltà su più fronti: per esempio nella gestione economica da parte delle imprese, nell’approvvigionamento di materiali e ponteggi, e inoltre nel reperimento di maestranze specializzate, necessarie perchè si tratta di lavori spesso più tecnici di quelli ordinari, e basti pensare alla realizzazione di cappotti termici o all’installazione di impianti fotovoltaici. Il sistema va certamente difeso ma andrebbe anche razionalizzato”.