Palermo-Trapani, scontro fra avvocati: 'maleducato', arriva l'assoluzione

Palermo-Trapani, scontro fra avvocati: ‘maleducato’, arriva l’assoluzione

La Cassazione azzera la condanna per diffamazione

PALERMO – Il fatto non costituisce reato. La Cassazione annulla senza rinvio la condanna per diffamazione inflitta all’avvocato palermitano Giuseppe La Barbera.

Il fatto, anzi il fattaccio avvenne nel 2014 davanti al giudice di pace. Volarono parole grosse. L’avvocato trapanese Nino Sugamele stava esaminando un teste citato dall’avvocato La Barbera. Sentendosi più volte interrotto dal collega, Sugamele alzò la mano. La Barbera riconobbe il classico gesto di chi manda qualcuno a quel paese. E scoppiò la bagarre. “Maleducato”, “si vergoni”, “non è degno di indossare la toga”. Toni accessi e udienza sospesa. Sugameli reagì con una querela.

La Barbera era stato condannato in primo e secondo grado al pagamento di una multa, delle spese legali e del risarcimento dei danni all’avvocato Sugameli.

Ora la Cassazione scrive la parola fine sul processo, dando ragione a La Barbera assistito dagli avvocati Pietro Riggi, Stefano Pellegrino e Gian Domenico Caiazza, quest’ultimo presidente dell’Unione delle Camere Penali Italiane.

L’annullamento senza rinvio comporta non soltanto l’insussistenza delle accuse penali, censurati dai supremi giudici per “violazione di legge”. A La Barbera dovranno essere restituiti i soldi che il legale ha sborsato.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI