Le luci, alla fine, si smorzeranno contro il Monte Pellegrino, puntate sulla Santuzza per ricordare i sequestrati di tutto il mondo. L’edizione 2008 del Festino sarà “contemporanea ma all’insegna della simbologia, una simbologia concepita in riferimento al racconto della città a se stessa”. E se l’edizione 2007 era dedicata alle vittime della mafia, con quella di quest’anno Palermo aderisce all’iniziativa internazionale “Light to freedom”, “Una luce per la libertà”. Un’iniziativa nata da un’idea dell’ambasciatore del Belize, Nunzio Alfredo D’Angieri, e dell’ambasciatore della Colombia in Italia, Sabas Pretelt De La Vega. “Per non dimenticare le vittime di questi crimini – spiega D’Angeri – la notte del 14 luglio, al termine del corteo, una grande luce si accenderà ai piedi di Monte Pellegrino verso il santuario di Santa Rosalia, per ricordare tutte le persone sequestrate, bambini, donne e uomini, sotto ogni latitudine“. “Il Festino – aggiunge il sindaco Diego Cammarata – rappresenta, più in generale, le pesti che affiggono la gente. Quest’anno abbiamo scelto di dedicare le celebrazioni ai sequestrati di tutto il mondo e la liberazione, nei giorni scorsi, di Ingrid Betancourt sembra quasi un segno del destino, della nostra patrona, una speranza per quanti si trovano sotto sequestro”.
Un Festino low cost, che si poggia in primis sui fondi del Ministero dell’Economia (che inizialmente erano stati destinati per Kalsart) e che vede una serie di spettacoli e manifestazioni collaterali, come la mostra “Viva Palermo e Santa Rosalia!”, organizzata dal Palermo Teatro Festival ed in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Palermo, costituita da frammenti scenografici dei passati Festini.
Quattro saranno i momenti fondamentali dello spettacolo della notte del 14 luglio, a partire dalle 21.30: l’orazione nei Giardini della Cattedrale, in cui Pino Caruso e Claudio Gioè, daranno vita, accompagnati dalle musiche dei Sun e dal Gruppo Polifonico del Balzo, alle parole tratte da “Fondale Bianco” e “La spola infinita”, scritti da un altro palermitano illustre, l’autore e regista Michele Perriera.
Successivamente, il corteo della Santuzza lungo il Cassaro e il passaggio-fermata ai Quattro Canti con ben tre Carri allegorici, su cui sfilaranno tre Santuzze e che faranno da “palcoscenico”. Il primo è il “Carro della Città”, lo stesso ideato per l’edizione dello scorso anno dall’artista Jannis Kounellis, decorato da cristalli Swaroski, su cui si esibiranno Paride Benassai, Gino Carista, Giacomo Civiletti e Giorgio Li Bassi, che impersoneranno i quattro mercati popolari storici di Palermo, simbolo dell’intera città. Il secondo è il “Carro del Sentimento popolare”, ideato da Fabrizio Lupo, con Elisa Parrinello e la Piccola Orchestrina Ditirammu. Il terzo, il “Carro della Rosa oltre le spine”, ideato da Marcello Chiarenza, è il carro della fede.
Quarto ed ultimo momento, la “liberazione” a Porta Felice con un rap contemporaneo che prenderà forma nelle parole di Vincenzo Pirrotta e nella musica del pianista Salvatore Bonafede. Seguirà la festa popolare al Foro Italico, con i “giochi di fuoco” e due grandi concerti, quello di Nino D’Angelo, intimamente legato alla città di Palermo, e quello dei Tinturia, che prolungheranno la festa oltre le tradizionali luminarie pirotecniche.
Il sindaco Diego Cammarata ha sottolineato l’intenzione di recuperare il significato più originario del Festino e cioè quello della fede. “Per questo – afferma l’arcivescovo di Palermo Paolo Romeo – Palermo si stringerà attorno alla sua patrona soprattutto nei momenti religiosi celebrati in Cattedrale, per i primi vespri del 14 luglio e nella santa messa solenne il 15 mattina, e alla processione dell’urna argentea lungo il Cassaro il 15 pomeriggio”.
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