PALERMO – Tutti assolti. In appello cadono le accuse che avevano portato alle condanne degli ex consiglieri comunale Mimmo Russo (molto noto per le battaglie al fianco dei precari) e Giovanni Geloso. Avevano avuto un anno e quattro mesi ciascuno di carcere. Stessa pena per coloro che, secondo la ricostruzione che non ha retto, avrebbero fatto finta di assumerli: Daniela Indelicato e Antonia Geloso. Anche loro sono stati assolti. Erano tutti imputati per truffa aggravata ai danni dello Stato e falso. La sentenza è stata emessa dal collegio presieduto da Antonio Napoli
Il processo ruotava attorno sui rimborsi dei consiglieri. La legge regionale 30 del 23 dicembre 2000 stabilisce che gli eletti a Sala delle Lapidi i hanno diritto ad assentarsi dalle aziende per svolgere il mandato pubblico e i rispettivi datori di lavoro ricevono dal Comune il rimborso per le retribuzioni e le assicurazioni nei giorni di assenza.
Secondo l’accusa, Geloso e Russo erano stati assunti successivamente alla elezione rispettivamente dalla Set Sistemi Elettrici Tecnologici di Antonia Geloso (sorella dell’ex consigliere) e dalla Fenalca Interprovinciale Sicilia legalmente rappresentata da Indelicato. Assunzioni che sarebbero state fittizie. I rimborsi contestati ammontavano a 60 e 136 mila euro.
Il verdetto di primo grado era andato in controtendenza con quanto stabilito il Tribunale del Riesame che nel 2019 annullò il sequestro dei sodi dei rimborsi. Anche su questo si basava il ricorso in appello. La Corte ha dato ragione agli avvocati della difesa, Rosario Vento, Gianfranco Viola, Pietro Sapienza e Michele Calantropo.