Palermo, vaccino dai barbieri: i farmacisti insorgono

Palermo, vaccino dai barbieri: i farmacisti insorgono

Perché i farmacisti protestano. Le repliche. E la polemica.

I farmacisti insorgono contro i vaccini dal barbiere e dal parrucchiere a Palermo. Dicono che ‘si mette a rischio la salute delle persone’. Un giudizio che arriva in coda a un comunicato di Federfarma che fa il punto sulle vaccinazioni.

Palermo, i vaccini in farmacia

“Questa settimana a Palermo e provincia le vaccinazioni in farmacia sono raddoppiate – si legge -. Nelle 74 farmacie che hanno attivato il servizio (49 in città e 25 in provincia), le inoculazioni sono state 3.480 (di cui 2.538 a Palermo e 942 in provincia), portando il totale dall’inizio della campagna, ai primi di settembre, a 19.134. Fino alla settimana scorsa la media delle immunizzazioni era stata di 1.500-2.000. ‘E siamo pronti ad implementare ancora le somministrazioni – annuncia Roberto Tobia, segretario nazionale e presidente provinciale di Federfarma -. Questo risultato è stato ottenuto grazie al fatto che, a seguito della forte richiesta, le nostre farmacie hanno aumentato i giorni medi di immunizzazioni da due a tre nel corso della settimana, per cui le farmacie palermitane hanno ancora ampi spazi per essere a disposizione di tutti i cittadini che decidano di vaccinarsi comodamente sotto casa, senza doversi recare presso gli hub'”.

‘No ai vaccini dal barbiere’

“A maggior ragione, a fronte di questi dati, come riporta una nota di Federfarma nazionale, Marco Cossolo, presidente nazionale del sindacato dei farmacisti titolari, ribadisce che ‘Federfarma è fortemente contraria a iniziative che tendono a portare la vaccinazione fuori dai presidi sanitari, in luoghi non idonei a svolgere l’attività di somministrazione dei vaccini, come sta avvenendo a Palermo, dove l’associazione dei barbieri e parrucchieri ha proposto di offrire ai clienti la vaccinazione anti-Covid. La campagna vaccinale contro il Covid-19 procede speditamente grazie alle strutture sanitarie preposte già presenti sul territorio, vale a dire hub vaccinali e rete delle farmacie – prosegue Cossolo -. Non c’è alcun motivo di cercare soluzioni alternative, tanto più che le farmacie hanno ancora ampio margine di azione per implementare le somministrazioni dei vaccini. Per raggiungere gli obiettivi di copertura vaccinale garantendo a cittadini e operatori le condizioni di sicurezza e igiene previste per legge, è sufficiente eseguire le vaccinazioni esclusivamente negli hub e nelle farmacie’. Come ha sottolineato il segretario nazionale e presidente provinciale Roberto Tobia, quella dei barbieri e parrucchieri palermitani è un’iniziativa ‘bizzarra ed estemporanea che, a dispetto delle buone intenzioni, crea solo confusione mettendo a rischio la salute dei cittadini'”.

La replica del commissario Costa

Quei vaccini sono somministrati dalla struttura commissariale di Palermo, guidata dal dottore Renato Costa. Che replica: “Le condizioni in cui vengono somministrati i vaccini sono da noi verificate per garantire la massima sicurezza, essendo presente personale che può intervenire in ogni situazione, con mezzi adeguati. Piuttosto, farei rilevare che il personale della struttura commissariale che si occupa di vaccini è composto da medici e che il vaccino è un atto medico”.

E quella di Nunzio Reina

L’idea è di Nunzio Reina (nella foto), parrucchiere palermitano, responsabile area produzione e benessere di Confesercenti Sicilia. Anche lui, a sua volta, replica: “Sul tema della tutela della sanità pubblica non c’è spazio per creare steccati tra professioni ed è per tale motivo che rispediamo al mittente senza commento alcuno i gratuiti giudizi di bizzarria ed estemporaneità dell’iniziativa di chi si prefigge esclusivamente la realizzazione di valori costituzionali garantiti quali il diritto alla salute del cittadino”.


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