PALERMO – L’accusa di violenza sessuale non regge. Il giudice per l’udienza preliminare Paolo Magro ha assolto l’imputato dall’accusa di violenza sessuale. Lui è un noto Dj palermitano, lei una pallavolista.
Si erano conosciuti sulla piattaforma per incontri Tinder. Dopo un paio di giorni di conversazioni su Instagram con scambi di foto, anche seminudi, decisero di incontrarsi. Qui iniziano le due versioni contrastanti. La ragazza denuncia di essere stata costretta a baciarlo e, mentre le toccava il seno, l’imputato si è masturbato.
Il ragazzo finisce sotto processo. Il suo legale, l’avvocato Walter Cutrono, piccona la ricostruzione della vittima. È vero, si sono incontrati. Mentre si baciavano la ragazza è stata contattata dalla coinquilina che era rimasta fuori casa. Il Dj l’ha riaccompagnata e si sono dati appuntamento per l’indomani. Da allora silenzio assoluto. Lei non ha più risposto al telefono e lo ha bloccato sui social. Dopo 10 giorni ha scoperto di essere stato denunciato.
“Non c’è un solo elemento che supporta il racconto della presunta vittima – ha spiegato il legale -. Nel corso dell’incidente probatorio la ragazza è caduta numerose volte in contraddizione”. Ora l’assoluzione, chiesta dallo stesso pubblico ministero.