Palermo, visite mediche ai vigili per l’arma: è lite in consiglio

Palermo, visite mediche ai vigili per l’arma: è lite in consiglio

Buone notizie per l’assistenza agli alunni disabili

PALERMO – Il nuovo regolamento per la disciplina dell’armamento della Polizia municipale fa litigare il consiglio comunale di Palermo. Seduta chiusa e da riconvocare, con la delibera presentata dal comandante Angelo Colucciello e dall’assessore Dario Falzone che resta al palo.

Regolamento della discordia

Giornata di odierna polemica, quella di ieri, per Sala Martorana che era convocata per discutere, fra le altre cose, delle modifiche al regolamento del corpo di via Ugo La Malfa. Un regolamento varato nel 2008 e modificato nel 2018, quando l’allora consiglio comunale ha inserito l’obbligo di una visita psicofisica all’uso dell’arma da tenere ogni anno per ogni agente.

Alla fine del 2018, però, il ministero dell’Interno ha varato una circolare per specificare che i vigili urbani, come tutti gli agenti di pubblica sicurezza, non devono sottostare all’obbligo annuale di un certificato medico, così come devono invece fare i privati. Il porto dell’arma, in pratica, non dipende dalla visita medica di idoneità alla mansione ma da un decreto prefettizio.

E così il comando dei caschi bianchi ha presentato alcune modifiche al regolamento per allinearlo alla circolare ministeriale. “La modifica introdotta nel 2018 non è più applicabile – ha detto in Aula l’assessore Falzone – e bisogna adeguarsi alle indicazioni emanate dal dicastero”. In più la delibera precisa anche qualcosa sull’uso delle sciabole per l’alta uniforme e sull’impiego delle manette in caso di arresto.

Di Gangi: “Resti l’obbligo della visita”

Ma il nodo della visita medica ha provocato qualche polemica, con le opposizioni che hanno presentato un emendamento per far restare l’obbligo annuale. “La legge malauguratamente consente ai Comuni di esentare gli agenti della Polizia locale con porto d’armi dalle visite periodiche per la verifica della salute psicofisica”, ha tuonato Mariangela Di Gangi del Pd.

“Credo sia sbagliato, per questo ho proposto un emendamento per mantenere questa visita almeno nella nostra città – continua la consigliera dem -. Serve la massima attenzione sul tema della salute mentale e rispetto al ruolo delle forze dell’ordine è fondamentale, date le responsabilità ma anche le sollecitazioni psicofisiche connesse al mandato, una verifica periodica effettuata da specialisti. Specialmente quando, come a Palermo, operano in una condizione di grave deficienza di organico e, quindi, con un’ulteriore pressione dovuta ai grandi carichi di lavoro”.

Fdi a difesa della delibera

Posizione contro cui si è schiarato il gruppo di Fratelli d’Italia, partito dell’assessore Falzone: “La norma nazionale c’è e vale per tutti, non è che ogni amministrazione può farsene una propria – ha ribattuto Giuseppe Milazzo -. Non è nostro compito interpretare la legge, l’emendamento è pleonastico”.

L’emendamento

Il comandante ha provato a sbrogliare la matassa: “L’uso delle armi non è collegato alla visita ma alla qualifica di agente di pubblica sicurezza, sulla base di un decreto del Prefetto – ha spiegato in Aula -. Gli agenti non sono semplici impiegati, prima dell’assunzione sono sottoposti a una visita grazie a una convenzione con l’ospedale Policlinico e, se si capisce che durante il servizio qualcosa non va, l’uso dell’arma può essere rivisto d’intesa con la Prefettura”.

La discussione però si è arenata: i pareri sull’emendamento firmato anche dai consiglieri Massimo Giaconia, Fabio Teresi, Antonino Randazzo, Alberto Mangano, Ugo Forello e Giulia Argiroffi hanno richiesto tempo e la seduta è stata chiusa per mancanza dei numeri necessari.

Alunni disabili, nessuno stop

Buone notizie invece per gli alunni disabili. Il Segretario generale ha infatti assicurato che l’approvazione del regolamento per l’assistenza specialistica potrà avvenire anche la prossima settimana, senza comportare ritardi nella nomina degli operatori che affiancano quasi 2 mila alunni in città dal 12 settembre, giorno di inizio delle lezioni.

“Chiedo da più di un mese di trattare l’atto in consiglio – dice Salvo Alotta, presidente della Quinta commissione – ed è assurdo ridursi all’ultimo, si sarebbe potuto approvare anche oggi (ieri per chi legge, ndr). Ovviamente vigileremo perché il servizio, nonostante le rassicurazioni, non subisca ritardi e sia garantito sin dal primo giorno a tutti i bambini”.


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