LENTINI (SIRACUSA) – Un applauso infinito, i rintocchi della campana fermano il tempo in piazza Duomo. Palloncini bianchi, e lacrime per Margaret Spada, la ragazza morta dopo un intervento di rinoplastica a Roma.
Palloncini bianchi e lacrime per Margaret Spada
Dolore e rabbia, due lunghi cordoni di fiori, una maglietta della Juventus sul feretro e quella foto che la ritrae sorridente e splendente. Nessuna telecamera dentro la chiesa, solo commozione, la famiglia ha chiesto riservatezza.
Margaret, i messaggi di amici e parenti
Dopo la funzione religiosa e l’auspicio del parroco Maurizio Pizzo, “aspettaci tutti cara giovane piccola Margaret”, amici e parenti l’hanno ricordata.
“Non potevamo lasciarti andare senza dire nulla, non riusciamo a realizzare che non sei più con noi – dicono alcune amiche – non lo accetteremo mai, la tua delicatezza innata, ci sembra ancora di sentirla la tua voce. Grazie per averci reso partecipe della tua vita. Grazie perché sei sempre stata luce e grazie per averci fatto conoscere Salvo, la tua dolce metà, insieme avete vissuto l’amore che tutti sognano. Ci siete sempre stati senza pretendere nulla in cambio. Guarda Margaret quante cose ci hai regalato in così poco tempo, il tuo ricordo vivrà con noi”.
Inconsolabile Emanuela, la sorella di Margaret, che ha letto il messaggio di “mamma e papà”: “Ciao stellina mia, avevo solo sei anni quando avevo chiesto a Dio di mandarmi una sorellina e sei arrivata tu. voglio prometterti che resterò sempre al fianco del tuo principe perché ti ha amato per 9 anni. Ti prometto che mi prenderò cura di mamma e papà, ci siamo resi conto che avevamo a casa un angelo, con una missione, quella di salvare altre vite. In mezzo a tutto questo buio sei tu la nostra luce. Un giorno ci rivedremo e festeggeremo insieme”.
Toccante il messaggio del padre di Salvo, il ragazzo di Margaret: “Per noi non era solo la fidanzata di mio figlio Salvatore, era diventata la figlia femmina che non avevamo avuto. Margaret era entrata in casa nostra in punta di piedi con la sua dolcezza e tenerezza, col suo amore infinito per Salvatore, un legame così forte che non potrà essere scalfito da questo evento tragico”.
Il sindaco di Lentini ha dichiarato il lutto cittadino. Applausi riecheggiano senza sosta dopo i messaggi del vescovo di Siracusa Francesco Lomanto e la vicinanza spirituale rinnovvata dal presidente della Cesi Antonino Raspanti.
Il messaggio dell’arcivescovo
“Solo la Presenza di Gesù può rianimare la speranza in noi – scrive monsignor Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa, nel messaggio letto in chiesa -. Solo la Parola del Vangelo può donarci la vera consolazione dello Spirito. Solo la fede può restituire la forza della vita e il coraggio creativo di andare avanti nel cammino dell’esistenza e nella via di Dio”.
“Per questo – esorta il presule – vi invito a confidare sempre, in tutto e ogni giorno di più, in Colui che Margaret già contempla. Vi assicuro la mia vicinanza, la mia comunione spirituale e il mio ricordo al Signore. Vi abbraccio con viva cordialità e vi benedico con paterno affetto”.
Raspanti: “La storia di Margaret è un monito “
“La parola chiave che oggi racchiude l’esigenza più profonda dei giovani è l’ascolto – ha detto il presidente della Conferenza episcopale siciliana e arcivescovo di Acireale, monsignor Antonino Raspanti –. La storia di Margaret è un monito per ciascuno di noi: viviamo in una società sempre più globalizzata e interconnessa, eppure assediata dalla solitudine. Questo paradosso ci ricorda quanto sia urgente e necessario coltivare idee e valori autentici”.
“In un contesto culturale dominato dal ‘pensiero debole’ – ha aggiunto mons. Raspanti – abbiamo il dovere di essere guide per le nuove generazioni, offrendo loro un ascolto attento e sincero. È nostro compito accompagnare i giovani nel cammino della vita, aiutandoli a scoprire un significato profondo, una direzione che dia senso e pienezza alla loro esistenza”.
Le indagini e i primi accertamenti
Secondo quanto emerge dalle indagini, Margaret non sarebbe stata rianimata correttamente e tempestivamente.
La manovra che forse poteva salvargli la vita non fu eseguita correttamente e tempestivamente.
La relazione dei medici dell’Asl ripercorre i giorni di agonia della ragazza di Lentini, dal 4 al 7 novembre, nella Terapia intensiva dell’ospedale Sant’Eugenio, giorni in cui le sue condizioni, già disperate, nonostante l’anamnesi in entrata, andavano peggiorando.
Fino ad arrivare al decesso. Le indagini continuano, ma oggi a Lentini è il giorno del dolore.