"Panorama d'Italia" a Palermo| Mulè: "Sicilia bella e impossibile" - Live Sicilia

“Panorama d’Italia” a Palermo| Mulè: “Sicilia bella e impossibile”

La Casa di Panorama d'Italia, che arriverà a Palermo mercoledì

Per quattro giorni eventi, spettacoli e dibattiti nella kermesse organizzata dal settimanale. Il direttore: "Questa città è come una donna bellissima ma sfregiata".

L'intervista
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3 min di lettura

PALERMO – Quattro giorni di incontri, dibattiti, spettacoli, l’occasione per offrire una vetrina alle eccellenze del territorio ma anche per una riflessione sullo stato di salute di Palermo e della Sicilia. Arriva la prossima settimana, dal 18 al 21 novembre, nel capoluogo “Panorama d’Italia”, l’evento itinerante promosso dal settimanale Panorama, che ha già fatto tappa in  nove città italiane. “Quello di Palermo per noi e’ l’ultimo  appuntamento  dell’anno – dice Giorgio Mulè, direttore di Panorama – Io ho voluto che ci fosse una città siciliana nel tour. L’anno scorso siamo stati a Catania e Palermo quest’anno”.

Un programma quanto mai variegato con protagonisti che spaziano dall’astronauta Umberto Guidoni a Valeria Marini, passando per Vittorio Sgarbi, Lorenzo Fragola e Bruno Vespa. Arte, libri, attualità, politica, teatro , enogastronomia . C’è tanto nel programma dell’evento. Tutti gli appuntamenti sono aperti al pubblico gratuitamente (QUI IL PROGRAMMA COMPLETO), bisogna solo iscriversi al sito Internet dell’evento. “E prima ci si iscrive meglio è, già stamattina siamo arrivati a 1.200 iscritti in un giorno”, dice Mulè.

Direttore, che tipo di “panorama” di Palermo intende raccontare l’evento?

“Io parlerei di quattro giorni di riscatto sociale, essendo la regione nella situazione in cui è. C’è la necessità di guardarsi in profondità per capire dove vuole veramente andare questa terra. Dove ogni giorno ci sono tre certezze: che sorge il sole, che tramonta il sole e che un assessore o verrà avvicendato o dimissionato. Palermo è una città davvero umiliata”.

Umiliata da cosa o da chi?

“La Sicilia non è amministrata, è abbandonata a se stessa. Questo non va nascosto sotto il tappeto, bisogna dirselo. Non è casuale che abbiamo inserito nel nostro programma Buttanissima Sicilia di Buttafuoco e Sottile: attraverso il riso amaro si dà l’immagine di come questa città sia in un abisso”.

Eppure la vostra iniziativa prova a parlare in positivo, mettendo in mostra anche le eccellenze del territorio.

“Sì, non bisogna rassegnarsi all’abisso. E abbiamo dei momenti molto importanti in programma. C’è Simonetta Agnello che arriva da Londra per partecipare al tour nella sua Palermo, ad esempio. Ecco, ci sono i siciliani che tengono alta la bandiera. Come il presidente Giovanni Pitruzzella, che verrà a parlare di antitrust. E altri personaggi di primo piano. Mi fa  molto piacere ad esempio che Bruno Vespa abbia scelto Palermo per parlare del suo libro con il ministro  Roberta Pinotti  Perché Vespa centellina le presentazioni”.

Insomma, ombre e luci insieme…

“Sì, l’ombra e la luce che sono ben rappresentate da due momenti, Buttanissima Sicilia e Terra madre, un atto d’amore per la Sicilia realizzato da Pucci Scafidi. Questa è una terra bella ma impossibile. Così come racconterà Vittorio Sgarbi nella sua lezione, in cui facendo vedere ai palermitani quello che millenni di storia hanno lasciato loro, metterà in evidenza anche l’incapacità di custodire questo patrimonio, che significa prendersi cura, voler bene”.

La Sicilia è la sua terra d’origine. Che effetto le fa tornare per questo tipo di iniziativa?

“Io ho volUto, preteso che ci fosse una città siciliana. Catania l’anno scorso e Palermo quest’anno. Venendo spesso qui, provo un senso di pena infinita. Altro che la ‘carta sporca’ di cui parla Pino Daniele quando descrive Napoli. Palermo è una città abbandonata, non è normale. È come una donna bellissima ma sfregiata, che però ha una forza tale che anche se sfregiata non riesci a non innamorartene. E la bellezza sta nella forza di chi ci abita, nella forza di non arrendersi. Quindi più che pena forse dovrei dire che provo rabbia.  E’  terribile  ma confesso che spesso non rimpiango di essermene andato.  Ecco: questo fa davvero rabbia”.

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