Paolo Borsellino e la rubrica telefonica consegnata all'Antimafia - Live Sicilia

Paolo Borsellino e la rubrica telefonica consegnata all’Antimafia

Le parole della figlia Lucia
VIA D'AMELIO
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ROMA – “Nella borsa di mio padre c’era non solo l’agenda rossa ma anche un’agenda marrone, che conteneva una rubrica telefonica. Un’agenda mai repertata, che ci è stata consegnata e che abbiamo custodito per trent’anni senza aver mai saputo che non avesse avuto attenzione sotto il profilo delle indagini. In questi giorni, ho chiesto a mio fratello di fornire a questa commissione copie scansionate di quell’agenda e sarà mio padre a far comprendere chi fossero le persone di cui si fidava e quelle di cui non si fidava”. Lo ha detto Lucia Borsellino, figlia di Paolo, intervenuta in audizione in commissione Antimafia.

“I numeri delle persone vicine a mio padre”

“Per evitare strumentalizzazioni – ha aggiunto Lucia Borsellino – vorrei dare la mia lettura è che in quell’agenda troverete tutti i numeri delle persone vicine a mio padre aggiornata la mattina del 19 luglio. Si trovano per tre quarti numeri di magistrati e per il resto di familiari. Troverete un surplus di numeri di persone che mio padre aveva necessità di raggiungere in qualunque momento oppure di persone come Giammanco che per questioni lavorative doveva raggiungere. Non troverete i numeri di chi non aveva queste frequentazioni. Me ne assumo la responsabilità. Per i numeri che non troverete lascio a voi ogni valutazione”.

Varchi: “Grazie a Lucia Borsellino”

“Un enorme ‘grazie’ a Lucia Borsellino che oggi ha voluto consegnare alla Commissione antimafia la copia di un’agenda del padre Paolo, contenente riferimenti importanti. Un atto coraggioso che dimostra il desiderio della famiglia Borsellino di una verità completa sui giorni delle stragi. Sappiano, Lucia e i suoi familiari, che quella sete di verità è anche la nostra”. Lo dichiara Carolina Varchi, deputato e capogruppo in Commissione giustizia di Fratelli d’Italia. “Molto positivo – prosegue –  il filone aperto dalla nostra presidente Chiara Colosimo che ha intuito l’utilità dell’inchiesta sui giorni che separano la strage di Capaci da quella di Via D’Amelio. Fratelli d’Italia non esiterà mai nel portare avanti questa operazione di ricostruzione della verità storica. Lo dobbiamo alla famiglia Borsellino, ma anche ai tanti italiani come noi che, nell’agire di ogni giorno, non dimenticano gli insegnamenti dei nostri eroi caduti per combattere Cosa nostra. Una democrazia che conosce tutta la sua storia – conclude Varchi – è una democrazia più forte”.


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