Etna, la rivolta degli amministratori | "Gestione personalistica del Parco" - Live Sicilia

Etna, la rivolta degli amministratori | “Gestione personalistica del Parco”

Secondo l’ex sindaco, il problema deriverebbe da una gestione da parte di Marisa Mazzaglia, che considererebbe “il Parco un ente monocratico e non collegiale”. LivesiciliaCatania ha provato a contattare il presidente, senza esito.

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NICOLOSI – Gestione personalistica e non collegiale e immobilismo dell’Ente. È dura la denuncia di Giuseppe De Luca, ex primo cittadino di Maletto e componente del Comitato Esecutivo del Parco dell’Etna, nei confronti dell’attuale presidente, Marisa Mazzaglia che avrebbe messo “L’organo gestionale nell’impossibilità di agire e incidere su scelte ordinarie e strategiche progettuali, visto che viene informato esclusivamente tramite organi di stampa sia su scelte che su argomenti importanti”. Il riferimento è alla riunione di due giorni fa, alla presenza dell’assessore regionale all’Energia, Salvatore Calleri. “Abbiamo appreso – scrive De Luca – di alcune iniziative importanti, come la convenzione con i carcerati, che non è stata né discussa né deliberata. O ancora – prosegue – della riunione con l’assessore al ramo per discutere su problematiche rifiuti nel territorio dell’Etna”.

Secondo l’ex sindaco, il problema deriverebbe da una gestione da parte del presidente Mazzaglia, che considererebbe “il Parco un ente monocratico e non collegiale”. De Luca affonda ancora, affermando come “Si continua a perpetrare una gestione personale del Parco non coinvolgendo il Comitato e non mettendolo nelle condizioni ottimali al fine di poter espletare il proprio mandato. Gravissima – scrive ancora – è la decisione univoca di sospendere l’iter concorsuale interno per la nomina del Direttore del Parco, oltre al fatto che il presidente continua a non convocare il Comitato adottando sempre provvedimenti urgenti di competenza del Comitato Esecutivo”.

Una situazione che, per De Luca, renderebbe difficoltoso adempiere al mandato ricevuto dal Consiglio. Da qui, la richiesta di una convocazione urgente del Comitato – che fa seguito a un’altra, del 9 aprile scorso, sottoscritta dal 5 componenti dell’organo – anche per affrontare quella che sembra essere una vera e propria spada di Damocle: la possibilità di perdere il riconoscimento Unesco, relativamente alla quale anche la Flai Cgil ha lanciato l’allarme, o che questo non risulti utile a una migliore gestione del parco. “Esistono fondati motivi – conclude De Luca – per ritenere che a tale riconoscimento possa non corrispondere una più efficace protezione dell’ambiente abbinata ad un beneficio economico per le popolazioni che vivono attorno al Vulcano”.

Abbiamo provato a raggiungere telefonicamente il presidente Mazzaglia per una replica, senza successo.


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