Parma e Calaiò deferiti, Ceravolo no | Palermo spera nel ripescaggio in A - Live Sicilia

Parma e Calaiò deferiti, Ceravolo no | Palermo spera nel ripescaggio in A

Il club ducale e il calciatore a processo per illecito sportivo. Giudizio di primo grado in 10 giorni

Il caso sms prima di Parma-Spezia
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PALERMO – La Procura federale della Figc ha depositato e notificato l’avviso di conclusione indagini a carico del Parma e dei calciatori gialloblu Emanuele Calaiò. Fabio Ceravolo esce dal processo. Entro la prossima settimana il club ducale e i due tesserati saranno sottoposti al giudizio del tribunale federale per il primo grado della giustizia sportiva. Il Parma sarà deferito per responsabilità oggettiva insieme a Calaiò accusati di tentato illecito sportivo in merito agli sms mandati dal calciatore a “colleghi” dello Spezia prima della partita tra le due formazioni per il campionato di serie B.

Un procedimento che potrebbe riaprire le porte del massimo campionato al Palermo che con una penalizzazione del Parma da scontare nel campionato cadetto 2017-2018 vedrebbe revocata la promozione in A maturata sul campo. Tutto dipende dalla dimostrazione del tentativo di illecito sportivo. Il codice di giustizia sportivo non fa alcuna differenza tra un illecito consumato ed un illecito solo tentato. L’articolo 7 infatti recita che “il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica costituisce illecito sportivo”.

L’inchiesta della Procura Federale, guidata da Giuseppe Pecoraro, riguarda la partita Spezia-Parma del 18 maggio scorso. Il Parma si impose in Liguria per 2-0 e il Frosinone fu fermato sul pari dal Foggia. Risultati che decretarono la promozione diretta in serie A del Parma con il Frosinone costretto a passare dai play-off di cui conosciamo l’esito. Al centro dell’indagine degli ispettori federali ci sono tre messaggi inviati pochi giorni prima della partita con lo Spezia, da Calaiò ai giocatori dello Spezia De Col e Masi. “Non ci spaccare le gambe…”, è uno dei messaggi incriminati. A questi messaggi i due giocatori dello Spezia non hanno risposto, ma hanno informato la società e la Procura Federale.

La nota del club ducale. “Il Parma Calcio 1913 apprende con sgomento e sconcerto le notizie stampa riguardanti l’asserito deferimento – si legge in un comunicato -. Riteniamo che l’accusa di tentato illecito sportivo, se confermata visto che la società a tutt’ora (le ore 13.55 di mercoledì 20 giugno) non ha ancora ricevuto alcun tipo di comunicazione a riguardo, rispetto alle condotte riscontrate, sia sconcertante. Non riusciamo davvero a concepire come testo e tenore dei messaggi in questione possano integrare una fattispecie così grave e siamo convinti che chi dovrà giudicare lo farà nel rispetto delle norme, della giustizia e del buon senso. Il Parma chiede che la verità venga stabilita nel modo più rapido possibile. La società, che ricordiamo non è mai nemmeno stata convocata o ascoltata, auspica che, come sono stati resi pubblici molti dettagli delle indagini, possano essere resi pubblici dalla giustizia sportiva, da subito o al termine del procedimento, anche i testi dei messaggi in questione, affinché tutti gli sportivi italiani possano avere contezza del tenore degli stessi. Vogliamo continuare a rassicurare i nostri tifosi, in quanto rimaniamo convinti che in alcun modo i fatti contestati possano rappresentare un illecito”.


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