Parmaliana, sindaco di Terme Vigliatore | condannato a risarcire i familiari - Live Sicilia

Parmaliana, sindaco di Terme Vigliatore | condannato a risarcire i familiari

La Suprema corte, respingendo il ricorso di Bartolo Cipriano lo condanna al pagamento di 20 mila euro per  ingiuria aggravata ai danni di Adolfo Parmaliana, il docente universitario di chimica industriale che si è battuto contro l’illegalità ed è morto suicida nel 2008

Adolfo Parmaliana era stato diffamato, e ora i suoi eredi saranno risarciti. Così ha deciso la quinta sezione della Corte di Cassazione che ha respinto il ricorso del sindaco di Terme Vigliatore, Bartolo Cipriano confermando la condanna del giudice monocratico del Tribunale di Barcellona, Maria Celi al pagamento di 20 mila euro, perché responsabile, in sede civile, di ingiuria aggravata nei confronti del professore Adolfo Parmaliana. Ex segretario cittadino degli allora Ds, docente universitario di chimica industriale, Parmaliana morì suicida il 2 ottobre del 2009. Si gettò dal viadotto dell’autostrada come estremo atto di accusa nei confronti della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto. Ancora in vita aveva portato all’attenzione pubblica, attraverso ripetute denunce, le infiltrazioni mafiose nel consiglio Comunale della sua Città, Terme Vigliatore. Comune che fu effettivamente sciolto per mafia il 22 dicembre del 2005 con decreto del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. La vicenda giudiziaria risale alla primavera del 2002 cioè a conclusione della campagna elettorale il cui risultato fu il consiglio sciolto per mafia. In quella occasione Bartolo Cipriano durante il comizio di chiusura del 24 maggio del 2002, aveva attaccato duramente Parmaliana, allora candidato sindaco, accusandolo ingiustamente – come provato in Appello – di aver riversato sull’Università costi sostenuti per la gestione dei Ds a Terme Vigliatore. Una vicenda che seguito un percorso giudiziario molto curioso. Cipriano infatti era stato assolto in primo grado dal giudice di pace Maria Riili. Sentenza contro la quale la Procura di Barcellona Pozzo di Gotto aveva deciso di non ricorrere. Il ricorso in sede civile, invece, avrebbe portato alla sentenza di condanna emessa in Appello e ora confermata dalla Cassazione. Una battaglia legale, perciò, che i legali di Parmaliana, Fabio Repici e Mariella Cicero, hanno avuto ragione a proseguire. Cipriano, difeso dagli avv. Daniela Agnello e Marcello Scurria, dovrà adesso pagare alla parte civile tutti i tre gradi di giudizio. “La sentenza della cassazione riconosce valore al professore Adolfo Parmaliana – così ha commentato il senatore Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia – finalmente una sentenza definitiva che rende giustizia ad un uomo coraggioso che ha combattuto le speculazioni e gli interessi delle consorterie mafiose del territorio. Hanno provato in tutti i modi a screditare e ad infangare la sua immagine sia da vivo che da morto con la calunnia e la disinformazione, ma oggi la verità sul valore della figura di Adolfo Parmaliana è stata riconosciuta anche dalla giustizia”.


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