CATANIA – Si è svolta, com’è tradizione, nella corte del Municipio di Catania, alla presenza di autorità civili, religiose e militari, la cerimonia per l’assegnazione della Candelora d’oro, riconoscimento giunto alla sua diciassettesima edizione. La massima onoreficenza catanese è stata idealmente consegnata da Enzo Bianco a Luca Parmitano, primo astronauta italiano a svolgere attività extraveicolari durante una missione spaziale, ma soprattutto ambasciatore della Sicilia nel mondo.
Parmitano – nato a Paternò 38 anni fa, sposato e con due figlie, maggiore dell’Aeronautica Italiana, pilota collaudatore sperimentatore e ingegnere di volo, medaglia d’argento al valore aeronautico – era in collegamento audio-video da Huston, nel Texas, e ha risposto con parole commosse alla lettura della motivazione da parte del Sindaco.
“In Astro_Luca – ha detto Bianco, citando il nome con cui è noto su Twitter – troviamo tutte le doti dei Siciliani migliori, a cominciare dal gusto di superare sempre nuove sfide e di saper guardare al futuro con ottimismo, dimostrando di saper rimanere profondamente Siciliano non soltanto in altri Paesi del mondo, ma persino nello Spazio. Le sue immagini fotografiche hanno posto all’attenzione del mondo la bellezza della Sicilia e dell’Etna”.
“Sono emozionatissimo – ha detto Parmitano, ringraziando il Sindaco e salutando i genitori e i parenti, presenti alla cerimonia – e felice di questo contatto con quella che sento da sempre come la mia città, cioè Catania. Voglio condividere questo riconoscimento con tutti i miei concittadini, con tutti i Catanesi che vivono a Catania ma soprattutto, consentitemelo, con i Catanesi che vivono all’estero. Ce ne sono moltissimi che fanno ovunque un lavoro straordinario, che ovunque vanno si fanno riconoscere per l’impegno, per la generosità, la devozione a quello che fanno. Grazie a Catania per questo riconoscimento“.
Al termine della cerimonia, resa solenne anche dalla presenza degli Sbandieratori di Motta e dei Vigili urbani e dei Commessi in alta uniforme, il Sindaco, con l’arcivescovo di Catania monsignor Salvatore Gristina, ha proceduto alla rituale accensione della lampada votiva in onore della Patrona. Subito dopo il Sindaco e le altre autorità hanno assistito alla deposizione, da parte di un Vigile del fuoco su una scala antincendio, di una corona di fiori sulla statua di Sant’Agata del prospetto della Cattedrale.
La Festa di Sant’Agata per domani prevede, alle 11,30, l’uscita della Carrozza del Senato, e, dalle 19 alle 21,30 il concerto dei cantanti lirici e i giochi pirotecnici in piazza Duomo che saranno diffusi anche sui maxischermi predisposti dall’Amministrazione sia davanti al Palazzo dei Chierici, sia in piazza Università.
Quest’anno c’è grande attesa per i fuochi della Sira ‘o tri. Alfredo Vaccalluzzo, che curerà l’evento, parla di alcune innovazioni nello “spettacolo piromusicale interamente dedicato a Catania e ai suoi simboli”. A cominciare dai colori: il rosso e l’azzurro della città e il bianco della vergine Agata.
La facciata della Cattedrale e il barocco catanese Patrimonio dell’Umanità saranno dunque illuminati da proiezioni, laser e ovviamente fuochi d’artificio, a ritmo di musiche che non potranno non concludersi con un brano belliniano. Top secret, naturalmente, per non rovinare la sorpresa, che comunque, assicurano gli organizzatori, non sarà l’unica.
E il 4 febbraio, alle 5 del mattino, tutti in Cattedrale per l’emozionante Messa dell’Aurora, che sarà anche questa diffusa sui maxi schermi. Poi la Santa comincerà il suo giro per le strade di Catania.