PARTINICO – “A partire dal primo gennaio nelle scuole dell’infanzia di Partinico, in tutto cinque, non viene erogato più il servizio mensa a causa della mancata approvazione del bilancio preventivo. Questo comporterà disagi sia per le famiglie degli alunni sia per gli organici poiché senza la mensa, l’orario scolastico dovrà necessariamente essere ridotto”. Ad affermarlo sono Vito Cassata segretario Cisl Scuola Palermo Trapani e Pietro Galati responsabile Cisl Scuola Partinico. “Questo è il periodo fino al 16 febbraio in cui sono aperte le iscrizioni agli istituti, senza l’orario prolungato per via della mancanza della mensa, ci sarà una perdita considerevole in termini di organico nelle scuole”. “Un disagio dunque per tutti al quale chiediamo al commissario straordinario del comune di Partinico di porre rimedio e che incide pure sulla vivibilità degli istituti, dato che non ci sono nemmeno i fondi per garantire il gasolio necessario al riscaldamento delle aule. Chiediamo dunque un incontro con il commissario e i presidi”, spiegano Cassata e Galati. E le ricadute negative toccano dunque anche il personale del servizio mense. “Si tratta di lavoratori che lavorano da anni seguendo la stagionalità dell’anno scolastico e non rinnovare l’appalto, cosa che richiede quindi una nuova procedura di assegnazione ma solo dopo l’approvazione del bilancio e lo stanziamento delle somme necessarie, crea enormi disagi a tante famiglie, con il serio rischio di far perdere il diritto al mantenimento del posto di lavoro previsto da contratto di settore”, spiega Mimma Calabrò segretario Fisascat Cisl Palermo Trapani. “Non vorremmo che le conseguenze delle difficoltà economiche vissute nei comuni e dei ritardi nell’approvazione dei bilanci – conclude Leonardo La Piana segretario Cisl Palermo Trapani – così come accade a Partinico, ricadano sulle famiglie e su tutti quei servizi che sono essenziali, chiederemo ai comuni un impegno maggiore su questo fronte, affinché si eviti di peggiorare con queste scelte la qualità della vita dei cittadini”.
Il caso sollevato dai sindacati. Disagi per i bambini delle cinque scuole dell'infanzia.
Partecipa al dibattito: commenta questo articolo