Pasqua e processi di rinascita: quando le crisi aprono nuove strade

Pasqua e processi di rinascita: quando le crisi aprono nuove strade

Come trasformare i momenti critici in opportunità di crescita
IL PARERE DELLA PSICOLOGA
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4 min di lettura

La Pasqua, con la sua ricca simbologia che evoca la “morte” e la “rinascita”, non è solo un evento religioso, ma può essere considerata una metafora potente dei processi trasformativi ai quali si va incontro nel corso della vita.

A partire dal suo significato principale di “passaggio da un tempo di oscurità a uno di luce”, si vuole riflettere sul fatto che nella vita di ognuno di noi i momenti di crisi possono rappresentare l’occasione per un processo di rielaborazione profonda e ricostruzione personale.

Attraversare simbolicamente una “morte”  può infatti aprire lo spazio per una “rinascita”, per l’emergere di nuove consapevolezze, significati e possibilità.

La morte simbolica

Nel lavoro clinico, capita spesso di incontrare persone che si trovano in fasi di “morte simbolica”: lutti, separazioni, malattie, crisi di senso, transizioni evolutive obbligate che turbano inevitabilmente le condizioni di equilibrio in atto.

Questi momenti, sebbene dolorosi e molto impegnativi dal punto di vista emotivo, rappresentano anche delle “soglie di passaggio”: dopo un evento critico si è infatti chiamati a rielaborare l’accaduto e ricostruire una diversa realtà a partire proprio da quanto successo.

“Anche la psiche, come la natura, attraversa inverni che sembrano sterili, ma che in realtà preparano a nuove fioriture”.

Ogni crisi può diventare infatti un’opportunità per affrontare certi momenti, facendoli diventare “occasione di crescita ed evoluzione”.

Il processo di rinascita

La rinascita, in chiave clinica, è da intendersi come un “processo di riorganizzazione del Sé” in seguito ai periodi critici dell’esistenza.

Non sempre si riesce ad attuarlo da soli, proprio perché le difficoltà che si sperimentano in determinati momenti portano, molte volte, a rimanere bloccati in una “posizione di passività”: si subiscono gli eventi con impotenza, credendo di non essere in grado di reagire nel giusto modo e fronteggiare quanto si sta vivendo.

É in questi casi che un intervento terapeutico può favorire l’“attivazione di risorse interne ed esterne” necessarie per affrontare e superare le crisi, portando a sperimentare queste ultime anche come opportunità di apertura verso nuove possibilità.

In presenza di eventi che destabilizzano i propri equilibri è opportuno dunque che si attivino “processi di riorganizzazione interna e ridefinizione identitaria” per il raggiungimento di nuovi assetti maggiormente idonei e funzionali, risultanti da un’adeguata elaborazione.

La “speranza” come risorsa trasformativa

Tra le risorse necessarie vi è sicuramente la speranza, intesa come “visione possibile di un futuro diverso”, nonostante gli scenari critici che si stanno attraversando: intravedere possibilità future positive, anche minime, anche fragili in momenti di difficoltà, è già un importante primo passo verso la rinascita.

Spesso è proprio la mancanza di speranza che fa scivolare in uno stato di inermitá, in cui il dolore non può essere elaborato, ma solo evitato, negato o cronicizzato: “l’orizzonte si oscura e il futuro appare inaccessibile e minaccioso”.

In queste condizioni ci si cristallizza attorno alle difficoltà, irrigidendosi nella condizione che si sta vivendo, senza la possibilità di intravedere situazioni alternative, e dunque uno sbocco.

Offrire speranza in certe situazioni non significa di certo banalizzare la sofferenza, ma “riattivare la possibilità di poter intravedere una via d’uscita anche in momenti di buio”, accettandoli senza negarli, affinché ricercare e riscoprire una luce, seppur fioca, da cui ripartire.

La Pasqua: passaggio simbolico dal buio alla luce

La Pasqua, in quest’ottica, diventa un’occasione per poter riflettere proprio su questi processi: è soprattutto nei momenti di dolore e sofferenza che si gioca, spesso, la possibilità di cambiamenti autentici

É proprio in queste circostanze che “piccoli spiragli di luce, se accolti e coltivati, possono trasformarsi in nuove possibilità di esistenza”.

Ogni passaggio critico può diventare cosí un’opportunità per ripartire con nuove consapevolezze, frutto di un attraversamento dei propri “territori oscuri”, durante il quale riuscire a mantenere uno sguardo fiducioso anche nelle fasi piú difficili.

Il fatto che dopo il buio possa riemergere la luce è una metafora potente dei processi trasformativi della vita: le fasi piú difficili sono da percorrere affinché possano trasformarsi in opportunità di crescita, grazie alla scoperta di importanti “risorse generative” che si credeva non possedere.

“Rinascere” significa cosí integrare certe ferite nel bagaglio dell’esperienza personale, trasformare il dolore e la sofferenza rendendoli parte di nuovi equilibri, e costruendo significati alternativi che consentano delle letture positive e di successo.

In questo affascinante intreccio tra i concetti di crisi, speranza e rinascita con il potente simbolismo pasquale, il migliore augurio è che si possano accogliere queste festività con la consapevolezza che “anche dopo l’oscurità più profonda è possibile ricominciare, e che ogni fine, se ascoltata con cura, può contenere il seme di un nuovo inizio”.

Buona Pasqua!

[La dott.ssa Pamela Cantarella è una Psicologa Clinica iscritta all’Ordine Regione Sicilia (n.11259-A), libera professionista e specializzanda in Psicoterapia ad orientamento Sistemico-Relazionale]


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