PATERNO’. “Abbiamo deciso di non restare in silenzio”. Recita così, quasi fosse un motto, la frase impressa su uno degli striscioni allestiti per il presidio permanente dinanzi al Santissimo Salvatore. Scendono in strada le persone e le associazioni di volontariato per stoppare quello che, nelle previsioni, è un Piano sanitario regionale che di fatto taglia in tutto e per tutto l’ospedale paternese. Un comitato spontaneo di cittadini si è fatto promotore di una iniziativa che è partita oggi e proseguirà ad oltranza. Al contempo, si stanno tessendo tutta una serie di contatti con la deputazione regionale per affrontare una questione che diventa d’urgenza non solo per la città ma anche e, soprattutto, per il territorio.
“Si tratta di un bacino di utenza composto da almeno 120 mila persone -spiegano i rappresentanti del Comitato -: quello che sta accadendo è uno scippo al territorio ed alla povera gente. Ecco perchè abbiamo deciso di dire “basta” a questo sciacallaggio”. Ironia della sorte, proprio in questo ospedale nacque l’astronauta Luca Parmitano: “E proprio il Punto nascite del nosocomio è il primo reparto che verrà chiuso – proseguono i portavoce del Comitato – …per l’ospedale di Paternò”. Fatto sta che con lo stop ai lavori di messa in sicurezza della struttura avvenuta ad appena una manciata di giorni dal suo avvio (era il 2008) parrebbe essere stata decretata la morte del nosocomio. Il presidio, nel frattempo, prosegue e tuttavia i manifestanti non escludono iniziative eclatanti: “Restiamo qui a sensibilizzare la gente. Dopodichè cominceremo le nostre iniziative verso la Regione spostandoci a Palermo”.
Intanto, alcuni consiglieri si sono fatti promotori di un consiglio comunale straordinario nello spiazzo dell’ospedale ed il sindaco Mangano ha chiesto un incontro urgente con i Primari (per la giornata di domani) e con il Commissario dell’Asp Gaetano Sirna. Intanto, il Comitato ha già pronta la sua proposta di Piano. Ed il presidio prosegue.