PATERNO’ – Si è tenuta questa mattina, presso gli uffici della direzione sanitaria del SS. Salvatore, la conferenza stampa per presentare il cronoprogramma di interventi da attuare, entro la fine dell’anno, per consentire la rifunzionalizzazione complessiva della struttura ospedaliera paternese. Annunciato l’aumento di posti letto di Medicina, che diventeranno 24, dei quali 6 ad indirizzo neurologico, e lo stanziamento di 700 mila euro da parte dell’Asp Catania, destinati alla ristrutturazione dei locali interdetti all’uso, a seguito dei lavori sul corpo centrale della struttura, iniziati e poi sospesi. Grazie a questi interventi si potranno ottenere alcuni importanti traguardi, fra i quali il rafforzamento dei servizi territoriali, in primis il Servizio Trasfusionale, che verrà spostato nei locali al piano terra dell’ospedale, che saranno ristrutturati, il potenziamento del laboratorio d’analisi e della diagnostica del consultorio familiare. Gli interventi interesseranno inoltre il Pronto Soccorso, i cui spazi verranno ampliati. Il reparto di Medicina e la farmacia verranno invece trasferiti in locali più idonei.
All’incontro di stamani erano presenti, per l’Asp, il direttore generale Ida Grossi e il direttore sanitario, Franco Luca, per il Comune di Paternò il sindaco, Mauro Mangano, il vice, Carmelo Palumbo, il presidente del Consiglio Comunale, Laura Bottino e il consigliere Salvatore Campisano. Hanno preso parte all’incontro, fra gli altri, anche il direttore sanitario del SS. Salvatore, Salvo Calì, il direttore del distretto sanitario, Mimmo Torrisi e il rappresentante del comitato civico “Difendiamo l’Ospedale”, Orazio Lopis.
“Il lavoro svolto dimostra che è in atto un’inversione di tendenza nel metodo finora utilizzato nell’ambito delle politiche sanitarie – ha evidenziato il sindaco di Paternò, Mauro Mangano -, finalmente i territori hanno la possibilità di dire la loro sui piani di riorganizzazione delle reti ospedaliere, evidenziando bisogni e criticità dei cittadini. Noi come Comune l’abbiamo fatto insieme all’Asp e ai rappresentanti della società civile, e i risultati positivi sono oggi evidenti: l’ospedale non chiuderà, anzi verrà potenziato. Sebbene il Punto Nascita verrà trasferito a Biancavilla, scelta che non condividiamo affatto e contro la quale continueremo a batterci, l’Azienda Sanitaria provinciale metterà a disposizione dei fondi per consentire la riapertura di tutte le aree dell’ospedale oggi chiuse, cosa che consentirà un aumento dei posti letto e un miglioramento del comfort alberghiero nei reparti; ma soprattutto assisteremo ad un miglioramento concreto dei servizi territoriali, come la diagnostica e gli ambulatori”.
“Abbiamo avviato con l’amministrazione comunale un dialogo proficuo per poter attivare la riforma della rete ospedaliera, coinvolgendo il territorio e concertando con il sindaco la programmazione delle nostre attività – ha affermato il direttore generale dell’Asp, Ida Grossi -. La ritengo un’occasione importante per tutti. Come concordato, entro il mese di giugno porteremo a termine gli interventi più urgenti. Mi riferisco: primo, entro il 30 aprile, alla riorganizzazione dei servizi di ostetricia a Paternò e alla realizzazione del Punto nascita a Biancavilla, garantendo i massimi livelli di sicurezza per bimbo, mamma e operatori; come secondo step, entro il 30 giugno, fissiamo il completamento dei lavori strutturali e di impiantistica necessari per consentire che il Servizio di medicina trasfusionale ottenga l’accreditamento a livello nazionale. Insieme al sindaco abbiamo, inoltre, messo nero su bianco un programma di interventi, da realizzare entro il mese di dicembre, che impegna l’Asp Catania con propri fondi per un importo di oltre 700 mila euro, finalizzati al miglioramento logistico e dell’offerta dei servizi, e al rafforzamento degli standard alberghieri. Nel mese di ottobre verificheremo il programma, quanto sarà realizzato e quanto sarà da realizzare”.
“Il piano di rifunzionalizzazione che stiamo presentando prevede, inoltre, un rafforzamento significativo dei servizi territoriali e degli ambulatori e una maggiore integrazione ospedale-territorio – ha aggiunto il direttore sanitario dell’Asp, Franco Luca -. Il cambiamento che vogliamo realizzare sarà tanto più efficace quanto più sapremo interpretare le istanze della società, e quanto meglio sapremo orientarle verso il bene delle comunità, verso un orizzonte più vasto di responsabilità e di partecipazione, verso la creazione di un sistema sanitario solidale e universalistico”.