Pd, Burtone: "Serve un Congresso | Articolo 4? Scelte a fini elettorali" - Live Sicilia

Pd, Burtone: “Serve un Congresso | Articolo 4? Scelte a fini elettorali”

Deputato nazionale e componente della direzione provinciale dei democratici. E' un pezzo di storia del centrosinistra etneo. E, passata la recente tornata per le amministrative, rilancia: "Serve un tesseramento. Ho chiesto a Enzo Napoli di convocare al più presto il direttivo". L'intervento di Luca Sammartino: "Dice bene Burtone, subito direzione provinciale".

CATANIA. “Nei prossimi giorni faremo un’analisi del voto. Ci incontreremo anche perché queste elezioni a Catania ed in Sicilia hanno avuto alcuni aspetti positivi ed altri meno”. A parlare è il deputato nazionale dei democratici Giovanni Burtone che rilancia sull’azione del partito alle falde dell’Etna.

Onorevole, contento dell’esito delle recenti amministrative in provincia di Catania?

“Ci cono stati momenti significativi come la conquista di Bronte, la riconferma di San Giovanni la Punta anche se qui l’alleanza è stata parecchio ampia ed il Pd non è stato così determinante, la vittoria molto legata alla figura di Anthony Barbagallo a Pedara. Però, ci sono anche alcune realtà come quella di Tremestieri dove siamo arrivati con grande ritardo con la formazione delle liste.

E questo che significa?

“Significa che dobbiamo dare dei correttivi: se noi adesso ci fermiamo e cominciamo a pensare che va tutto bene, commettiamo il più grande degli errori. Tra l’altro anche la stagione che abbiamo vissuto, quella delle new entry, ha portato a seguire ognuno le proprie idee ed i propri obiettivi. E tutto questo non va. Non può andare.

E che deve fare il Pd?

“Il partito di fronte a questi risultati deve confrontarsi: noi che abbiamo ancora la capacità di sederci assieme alla classe dirigente che ci rappresenta, dobbiamo farlo. Non stiamo parlando di un movimento elettorale e basta: ci si siede e si portano avanti alcuni correttivi”.

In maniera pratica, cosa andrebbe fatto?

“Io credo che ci sia una classe dirigente sfilacciata e che si debba pensare ad un momento di partito che porti al Congresso. Ma per farlo occorre che qualcuno ci conduca alla convocazione di un Congresso: serve un tesseramento, farlo bene in maniera aperta”.

Dipende tutto dalla direzione, allora?

“Io credo che la direzione si debba riunire e lanciare questo piano per ridare slancio al partito. Guardi, noi dobbiamo uscire da questa fase che, secondo me, per ora porta ad una sorta di immobilismo. Sono state affrontati argomenti importanti però c’è bisogno di stare più attenti alla definizione di un quadro che, così com’è, rischia di non essere all’altezza”.

A distanza di qualche mese, mi dice che contributo ha portato Articolo 4 alla vostra causa?

“Io non ho posto alcun veto sulle persone. Personalmente, dissi soltanto che giudicavo irrituale che tutto ciò avvenisse senza un coinvolgimento delle classi dirigenti locali: abbiamo rischiato lo stravolgimento del partito. Una implosione, così com’è accaduto in alcuni posti. Ora, però, concretamente non mi pare che vi sia stata una loro presenza in questi mesi”.

Beh, hanno preso ovviamente parte alla competizione elettorale.

“In provincia di Catania si sono sistemati in modo diverso. Se c’è un’adesione ad un partito, ad un progetto, quell’adesione la si manifesta e si cammina coerentemente: si sono portate avanti, invece, delle scelte meramente elettorali”.

Ogni riferimento a Tremestieri Etneo è puramente casuale?

“Mi dicono, che Articolo 4 o ex Articolo 4, a Tremestieri abbia sostenuto la candidatura di Rando: ora, io rispetto le decisioni di tutti ma questa è stata una scelta che li ha portati a sostenere un uomo di centrodestra mentre il Pd, pur avendo avuto la responsabilità di non avere presentato la lista, sosteneva Di Stefano. Ecco, perché tutto questo mi appare parecchio contraddittorio”.

Propone una sorta di resa dei conti?

“Come Partito Democratico abbiamo ancora la pretesa di presentarci all’elettorato come un partito organizzato che ha una sua coerenza nei suoi atteggiamenti e nelle cose fa: quando poi accadono fatti del genere dimostriamo di essere contraddittori e tutto questo porta all’allentamento dell’elettorato più sensibile”.

La maggioranza del partito la pensa come lei?

“Non vi è dubbio che la necessità di rilanciare il partito dev’essere condivisa unitariamente perché sta nell’ordine delle cose. Noi abbiamo affrontato il congresso provinciale in una situazione di emergenza: ora, però, dobbiamo uscire da questa emergenza: per fare questo dobbiamo dare vita ad un tesseramento e ripartire dal Congresso”.

Accadrà?

“Io ho chiesto al segretario provinciale (Enzo Napoli, ndr) di convocare al più presto la direzione: è una esigenza che colgo parlando con tante persone anche per capire e confrontarci su tutte quelle contraddizioni di cui parlavamo prima. E devo dire che un’apertura verso il tesseramento coinvolgerebbe tanti, tantissimi, nostri sostenitori”.


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