CATANIA – Lo scontro tra Nino Di Guardo, sindaco di Misterbianco, e Anastasio Carrà, sindaco del comune mottese, è sempre più infuocato. Un botta e risposta tra i due che non conosce tregua. Le accuse al vetriolo stavolta deflagrano in occasione della conferenza stampa indetta quest’oggi dal PD per discutere relativamente alle iniziative da intraprendere contro l’ampliamento della discarica di Motta. E il sindaco Di Guardo è un fiume in piena. “Ognuno fa la sua parte – dichiara a LiveSiciliaCatania DI Guardo – Carrà ha scelto di tutelare sciaguratamente la discarica di Valanghe d’Inverno. Lui è d’accordo, mentre io sono contrario, e da qui è nato un diverbio pesantissimo. Io agirò per vie legali contro di lui. Ha utilizzato nei miei confronti parole impronunciabili”.
L’episodio cui fa riferimento risale a circa una settimana fa, nei locali dell’assessorato regionale a Palermo alla convocazione di Conferenza dei Servizi, circostanza nella quale tra due sindaci ci sarebbe stato un durissimo diverbio. “Mi ha dato dell’infame. – afferma Di Guardo – Io gli ho risposto che dovrebbe vergognarsi di tradire così le aspettative della comunità che chiede di essere liberata dalle discariche. Hai i figli che lavorano dentro la discarica, Carrà è in pieno conflitto d’interesse. Dovrebbe chiedere scusa e andarsene a casa. Delle infamie che mi ha rivolto, risponderà ai giudici. Qualunque invettiva comunque non mi ferma. Andrò avanti, questo è il nostro imperativo e riguarda le comunità di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia. Abbiamo già dato per quarant’anni è ora di liberarsi dalle discariche e vivere in un territorio sano. Chiediamo la bonifica della discarica di Tiritì e la revoca del decreto che prevede l’ampliamento della discarica in contrada Valanghe d’Inverno. La regione provveda, la provincia si è già espressa affermando che sarebbe già in studio un piano per installare discariche lontano dai centri abitati. Che lo facciamo al più presto, e secondo la legge con impianti moderni e controllati Questo è il nostro obiettivo”.
Ma quest’oggi era presente Nicolò Marino, ex-assessore regionale all’Energia e figura chiave nella vicenda giudiziaria e politica sul sistema ambientale di gestione e smaltimento dei rifiuti. In tutta la questione, secondo Marino, ci sarebbe uno spartiacque, rappresentato dalla legge 3 datata dicembre 2012, che di fatto trasferiva l’esercizio di concessione delle Autorizzazioni Integrate Ambientali dall’Assessorato al Territorio a quello dell’Energia, in cui Marino era, appunto, impegnato. “Da quel momento – racconta Marino a LiveSicilia – in poi il mio dipartimento andava a controllare anche l’operato dell’assessorato all’ambiente, i cui danni mi sembra siano sotto gli occhi di tutti. Quando avvenne, il passaggio in molti non compresero immediatamente. Dopo, invece, non appena capirono, alcuni dipendenti dell’assessorato, iniziarono a inviarci richieste di trasferirsi nel nostro dipartimento. Richieste tutte immediatamente rigettate”. E a seguito delle risultate emerse dalla Commissione d’indagine nominata dall’ex assessore Marino, “ fu elaborato – prosegue Marino – un mio atto, secondo cui, dovevano essere intraprese tutte le procedure di diniego sul rinnovo delle autorizzazioni per l’ampliamento della discarica “Valanghe d’Inverno”.
Ma nel 2012 iniziò poi la vicenda giudiziaria. “Sono stato sentito dalla procura come persona informata sui fatti, e poi venne utilizzato il materiale elaborato dal mio dipartimento per le indagini. La mia attività in generale è sempre stata ostacolata ed è tutto documentabile”. E Marino attacca senza mezzi termini il governatore Crocetta: “La denuncia di Cannova continua – fu spinta proprio da esponenti de Megafono Messinese. La scorsa settimana in conferenza servizi il direttore generale dell’assessorato Territorio e ambiente, Gaetano Gullo, ha detto che è tutto in regola, esprimendo un parere favorevole all’ampliamento della discarica. Ebbene di certi eroi della giunta Crocetta prendo le distanze”. Mentre sul recente arresto di Proto, Marino prima di esprimere un parere preferisce attendere l’esito delle indagini. “ Da vertice politico e magistrato ho molto rispetto. Gli elementi contro di lui sono gravi indubbiamente, ma lasciamo lavorare la magistratura”.
E oggi c’erano tutti gli esponenti di rilievo del PD per esprimere la loro contrarietà all’allargamento della discarica. . “Il grido d’allarme – ha detto il segretario provinciale, Enzo Napoli – lanciato dal sindaco DI Guardo, non poteva lasciarci indifferenti. Il sindaco di Misterbianco ha presentato una delibera al consiglio comunale che non è approvata perché non so è raggiunto il numero legale. Ecco perché abbiamo da subito voluto schierarci per dare solidarietà al sindaco e a tutta la comunità di Motta e Misterbianco. Noi siamo vicini alle battaglie dei comitati No discariche. Ribadiamo un “no” chiaro e compatto a una scelta che non tiene conto dell’impatto ambientale e della salute dei cittadini”. E sull’arresto di Proto, infine, tutto il PD mantiene la linea garantista: “Sarà, – afferma il vice segretario provinciale, Jacopo Torrisi – la magistratura ad accertare eventuali responsabilità. Non riteniamo doverci esprimere in questo momento, quando ci sarà una sentenza nel caso lo faremo. Per adesso, un processo mediatico non corrisponde alla linea da sempre garantista che contraddistingue il nostro partito”.