PALERMO – I renziani fanno acquisti. A qualche mese dal via della stagione congressuale del Pd, che riguarderà l’elezione del nuovo segretario nazionale ma anche quelle dei responsabili regionali e provinciali, il duo Faraone-Ferrandelli ufficializza nuovi ingressi. Nel corso di una conferenza stampa all’aula Rostagno di Palazzo delle Aquile, hanno infatti aderito al Pd tre consiglieri della Quarta circoscrizione eletti nelle fila del centrodestra: Nino Tuzzolino, ex Grande Sud, Ninni Abbate, eletto con l’Mpa, e Mimmo Fanciuso, ex Amo Palermo. Ai tre, che passano nel gruppo del Pd, si aggiunge anche il presidente Silvio Moncada, ex area Apprendi.
A fare gli onori di casa proprio Faraone e Ferrandelli, che non hanno mancato di lanciare bordate nei confronti del Pd. “Un partito caserma, della conservazione, il cui senso di appartenenza è ideologico e non ideale”, l’ha definito Faraone, sottolineando che l’obiettivo dei renziani è “un Pd al 40%”. “Un partito in quarantena, costretto sin dalla sua nascita all’isolamento forzato per paura che si diffondesse al suo interno il virus della democrazia e della partecipazione”, ha aggiunto Ferrandelli che, alla vigilia del congresso, ha avvertito i dirigenti uscenti del Pd: “Attenti, perché la voglia di cambiamento è contagiosa e noi apriremo le porte e le finestre alla società e a tutti quelli che insieme a noi sognano un partito unito, aperto e serio”.
Alla Quarta circoscrizione, così il Pd arriva a sei componenti (considerando la capogruppo Serena Potenza e Alessandro Schiera), il più numeroso in città ma soprattutto completamente renziano. “ Lavoriamo da un anno – ha detto Moncada – per la rinascita di Palermo a partire dai territori e vogliamo anche contribuire alla rinascita del Pd, un partito che deve uscire fuori da via Bentivegna e tornare in strada a risolvere i problemi dei cittadini, così come noi facciamo quotidianamente”. Presente stamattina anche il consigliere comunale di Ora Palermo, Fabrizio Ferrara. “Ferrandelli e Faraone – ha detto – dimostrano giorno dopo giorno che sono la sola alternativa per cambiare la politica a Palermo e in Sicilia. Una politica concreta, seria e che soprattutto faccia fare un salto generazionale a una città che troppo spesso si guarda indietro perdendo di vista l’orizzonte comune che è quello di progettare un futuro migliore”.