PALERMO – L’appuntamento in casa Pd è per lunedì. Il segretario Carmelo Miceli ha convocato la direzione provinciale del partito, invitando anche il segretario regionale Fausto Raciti. Il partito dovrà cercare un’unità dopo gli strappi seguiti alla proposta di Leoluca Orlando. Quella di una partecipazione civica, non politica, senza riferimenti a partiti e coalizioni. Insomma, “un passo indietro”, come ha detto lo stesso sindaco. Che non piace all’area guidata da Antonello Cracolici, che ha puntato i piedi. E che lunedì attenderà di capire l’evolversi della situazione nel partito per assumere una decisione.
Sullo sfondo nel partito resta la spaccatura nazionale e lo spettro della scissione. In Sicilia la minoranza ha i suoi nomi nelle istituzioni e la tensione a livello regionale è palpabile.
Intanto, dall’altra parte resta la spaccatura nel centrodestra. Se Forza Italia e Cantiere Popolare hanno scelto Fabrizio Ferrandelli, e del gruppo dovrebbe essere anche #DiventeràBellissima, gli altri potenziali alleati delle regionali continuano a essere contrari. Gianfranco Miccichè li incontrerà nei prossimi giorni per cercare una sintesi. Non facile stando a sentire Fratelli d’Italia, i più contrari all’ipotesi di un sostegno a Ferrandelli: “Lo rispetto ma ha un percorso completamente diverso e un programma tutto da capire”, dice Gianpiero Cannella. E così il partito della Meloni parla in queste ore con i salviniani e altri movimenti anche della possibilità di una candidatura alternativa, per ricordare agli alleati che “il monopolio del brand centrodestra non è cosa loro”.
Ci sono poi quelli che si sfilano. Come Antonella Monastra, che ha abbandonato la causa di Fabrizio Ferrandelli non accettando il patto con il centrodestra. Potrebbe fare il percorso inverso Marianna Caronia, che sta con i Centristi di D’Alia (che sosterranno Orlando) ma che rumours danno tentata da una cadidatura con Ferrandelli.
A proposito di centro, il partito di D’Alia ha chiesto un incontro di coalizione al Pd in vista di un vertice con Orlando. Non si è ancora sciolto il nodo in casa Ncd, con Francesco Cascio che guarda a Ferrandelli e un pezzo di partito ancora attendista. Con Ferrandelli invece andranno di certo l’Udc di Lorenzo Cesa (che ha registrato al Senato l’adesione di Giuseppe Ruvolo, già Gal e Ala) e il Centro democratico di Bruno Tabacci.
In casa grillina, infine, si registra la nascita di un nuovo meet-up a sostegno della candidatura di Ugo Forello.