Pd, incarico a Pippo Russo |Coordinerà le Politiche cittadine - Live Sicilia

Pd, incarico a Pippo Russo |Coordinerà le Politiche cittadine

L'incontro con Pippo Russo, Mila Spicola, Davide Faraone e Carmelo Miceli

Ufficiale l'ingresso nella segreteria provinciale del Pd. Non un ruolo nell'esecutivo, ma per Russo "è un riconoscimento del mio impegno". All'incontro presente anche Davide Faraone, che incalza Crocetta: "Deve tenere il ritmo di Renzi".

PALERMO – A qualche settimana dal suo ingresso ufficiale nel Partito democratico, Pippo Russo è diventato coordinatore del dipartimento per le Politiche cittadine della segreteria provinciale del Pd. Ad annunciarlo oggi nel corso di un incontro in un hotel del centro di Palermo, il segretario provinciale dei democratici Carmelo Miceli.

“Qualcuno potrebbe pensare che io sia voluto salire sul carro del vincitore – ha detto Russo – , ma in realtà la mia storia dice il contrario. Stavolta, invece, ci ho visto giusto e in nome del mio impegno chiedo di essere valorizzato. Non sono in cerca di una medaglietta né di un ruolo nell’apparato, voglio solo che mi venga data la possibilità di fare qualcosa per il bene di Palermo e dei palermitani”.

All’incontro, oltre al vicesegretario regionale del Pd, Mila Spicola, era presente anche il luogotenente in Sicilia di Matteo Renzi e componente della segreteria nazionale del Pd Davide Faraone. E il parlamentare nazionale, che nei giorni scorsi aveva già incalzato il presidente della Regione Crocetta a far presto su riforme e tagli, non si è risparmiato  neanche stavolta. “Dobbiamo metterci in testa – ha detto a chiusura degli interventi – che se noi siciliani vogliamo chiedere qualcosa all’Italia dobbiamo avere tutte le carte in regola”.

Per Faraone non c’è tempo da perdere, e il renziano sembra non aver sentito le parole del governatore che qualche giorno fa gli ha risposto di aver già tagliato tanto e di avere intenzione di continuare a farlo: “Se continuiamo così – ha aggiunto il numero uno dei renziani in Sicilia – non saremo all’altezza di chiedere deroghe a nessuno, invece dobbiamo tenere gli stessi ritmi che ha Renzi in Italia, altrimenti possiamo perdere la fiducia che ci hanno dato gli elettori alle scorse europee. E’ clamoroso, ad esempio, che il segretario generale dell’Ars guadagni più del presidente della Repubblica”.

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