MILANO – Matteo Renzi è stato proclamato segretario del Pd dall’ex responsabile Organizzazione Davide Zoggia che ha letto i risultati ufficiali del congresso.
L’INTERVENTO DEL SEGRETARIO RENZI – “Per quanto mi riguarda la correttezza delle relazioni è fondamentale, quello che penso io lo dico in faccia e l’unico modo per uccidere i retroscenisti è utilizzare lo stesso linguaggio fuori e dentro. Al centro non c’è il destino personale di uno o dell’altro, abbiamo sulle spalle la responsabilità dell’Italia”. Così Matteo Renzi, aprendo il suo intervento, sul suo modo di rapportarsi anche con il premier Enrico Letta. ”Se noi siamo un partito politico è perchè abbiamo a cuore l’idea di un’Italia capace di innamorarsi e di fare innamorare”. Renzi ha aggiunto ”non siamo quindi semplicemente a ragionare di noi ma cosa fare perchè l’Italia cambi con l’orgoglio del suo passato ma guardando verso il futuro”. La sfida alle primarie è ”stata leale” e l’offerta della presidenza del Pd a Gianni Cuperlo ”è tutto tranne il tentativo di ‘do ut des’, ma è il tentativo di un partito che non solo ha indicato la strada” ma in cui ”insieme si è più forti”. ”Restiamo ribelli” e cambiamo l’Italia. ”Ciascuno di noi ha il suo pantheon di ribelli”, ha detto Matteo Renzi. ”Ma l’essere ribelli è soprattutto una sfida con se stessi”, ha aggiunto. ”Si è ribelli se ciascuno di noi prova a cambiare la quotidianità: dobbiamo essere capaci di cambiare nel nostro piccolo l’Italia”. ”Il voto degli elettori delle primarie è l’ultimo appello che ci hanno dato per dire: cambia il Pd per cambiare l’Italia. Non hanno votato solo il candidato ma il Pd, visto come unico interlocutore per un cambiamento senza se e senza ma”. ”Non si tratta di fare la pacificazione fra noi e Berlusconi ma si tratta di fare la pace con gli italiani, di fare la pace fra i politici e gli italiani”
L’INTERVENTO DEL PREMIER LETTA – ”Oggi, Matteo, dopo 8 mesi in cui, sulla mancata elezione del presidente della Repubblica abbiamo rischiato la fine del Pd, siamo qui, e il nostro partito è il baricentro, il pilastro della democrazia. Vorrei fosse chiaro a noi stessi”. “Venendo qui stamattina – ha detto Letta – mi è venuta in mente l’immagine più dura della nostra storia recente: il 18-19 aprile quando in una sala buia e trista non abbiamo trovato la soluzione per far uscire il Parlamento dall’empasse sulla presidenza della Repubblica. Mi ha ricordato il film ‘Habemus Papam’ quando davanti alla rinuncia tutti si perdono”. ”Dalla forza e dalla centralità e dalla resilienza del Pd saremo in grado di ricostruire la democrazia italiana che è duramente attaccata e in forte difficoltà”, facendo cose concrete ”a partire dalle riforme istituzionali e dalla legge elettorale”. ”Sono convinto che l’Italia ce la farà se il Pd ce la farà. E soprattutto, uniti non ci batte nessuno”, ha detto Letta durante il suo intervento. Poi sul movimento dei Forconi: ”Rispetto a tutti quelli che stanno lisciando il pelo a chi protesta in questi giorni, vorrei ricordare” che a capo c’è ”gente che sta da altra parte rispetto a tutti i valori che cerchiamo di rendere forti qui in Italia”.
IL VIA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – Le note dell’Inno di Mameli hanno dato il via all’assemblea nazionale del Pd al centro congressi della Fiera di Milano. In prima fila, in piedi come tutti gli altri, il segretario uscente e il nuovo segretario, Guglielmo Epifani e Matteo Renzi, accanto al premier Enrico Letta. La scenografia molto sobria per l’Assemblea che conclude il congresso del Pd e dà formalmente il via alla segreteria Renzi. Luci soffuse in sala, un’enorme scritta Pd con i colori del simbolo del partito, domina la scenografia dietro al palco e al tavolo della presidenza. Il primo intervento è stato quello del segretario lombardo, il renziano Alessandro Alfieri, che ha dato il benvenuto ai membri della nuova Assemblea del Pd.
Epifani, Renzi-Letta? Ok competizione ma saremo uniti – “In una democrazia un po’ di competizione va bene” ma detto questo “penso che sapremo restare uniti”. Così il segretario uscente del Pd, Guglielmo Epifani, ha risposto sulla competizione tra Enrico Letta e Matteo Renzi, arrivando all’assemblea nazionale di Milano.
(ANSA)