Vinciullo contro Prestigiacomo: | "Ha voluto la mia espulsione" - Live Sicilia

Vinciullo contro Prestigiacomo: | “Ha voluto la mia espulsione”

L'ex ministro sarebbe il "mandante politico" del provvedimento annunciato dal coordinamento nazionale del partito che, nei giorni scorsi, ha comunicato la sua "sospensione" e poi la sua "espulsione". La replica dell'ex ministro: "Chiacchiere, ha fatto tutto lui"

Pdl, parla il deputato siracusano
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PALERMO – Parla di “caccia alle streghe”, di “genocidio contro gli ex An” e di un Pdl che, almeno a Siracusa, viene gestito “in modo familiare” dall’area dell’ex ministro Stefania Prestigiacomo, che tra un’elezione regionale e l’altra ha fatto crollare da 68 a 13 mila voti il pacchetto di voti del partito in Sicilia. Proprio nella Prestigiacomo, il deputato regionale Vincenzo Vinciullo, indica “il mandante politico” del provvedimento annunciato dal coordinamento nazionale che con una nota, nei giorni scorsi, ha comunicato la sua “sospensione” e poi la sua “espulsione” per non appoggiare il candidato a sindaco di Siracusa, Edy Bandiera, attuale segretario provinciale Udc, sostenuto dal Pdl.

“In almeno un’intervista Prestigiacomo ha detto che mi avrebbe buttato fuori dal Pdl”, afferma Vinciullo. In conferenza stampa a Palazzo dei Normanni, Vinciullo spiega di “non avere mai ricevuto la notifica” della sospensione, annunciando che, non appena e se la riceverà, si recherà in Procura per presentare una denuncia per attentato ai diritti politici e per chiedere un risarcimento danni di 10 milioni di euro. Vinciullo contesta i contenuti della nota ufficiale del partito e passa al contrattacco: “A Messina hanno tagliato la testa agli ex An, a Ragusa pure e ora ci provano a Siracusa – dice – Io sono pronto allo scontro, so di essere un personaggio scomodo nel partito perché lavoro alla luce del sole e non ho nulla da nascondere. Poi se vogliono farmi fuori perché sono tra i pochi a non avere guai con la giustizia, è un altro discorso”. Per il deputato la vicenda delle elezioni comunali sarebbe solo un pretesto. “Pippo Basso, componente della direzione provinciale del Pdl, è candidato sindaco a Carlentini col sostegno di Rosario Crocetta – sottolinea – eppure non mi pare che si parli di sospensione o espulsione per lui”.

Vinciullo ricorda di avere proposto al Pdl la propria candidatura a sindaco di Siracusa, lo scorso marzo, “per un governo di salute pubblica, ottenendo consenso anche al di fuori del partito”: “Avevo detto che mi sarei dimesso da deputato regionale, ma evidentemente do troppo fastidio”. “In questi anni il Pdl a Siracusa ha perso esponenti di peso, da Titti Bufardeci a Fabio Granata, da Nicola Bono a Roberto Centaro – attacca – Il partito si è sgonfiato per scelte incomprensibili, alle ultime regionale la ‘gestione familiare’ ha avuto 2mila voti, io ne ho ottenuti 8 mila. Mentre alle prossime comunali il Pdl è presente solo a Siracusa, nonostante si voti in altri sei comuni, dove io ho presentato mie liste, in contrapposizione al centrosinistra”.

Vinciullo ipotizza che anche alcune sue scelte all’Ars abbiano irrigidito i dirigenti del partito. “Ho chiesto conto della gestione dei soldi da parte del gruppo parlamentare, ho chiesto perché ai dipendenti non vengono corrisposte le spettanze dovute e mi sono dimesso da tesoriere pochi giorni dopo la nomina – prosegue – Mi sono anche opposto alla nomina di Nino D’Asero come capogruppo, non per l’uomo, che stimo, ma per il metodo: è stato imposto dai coordinatori regionali del Pdl, tutto viene imposto in questo modo. Il Pdl è un partito senza democrazia e ciò è indigesto a chi come me proviene da An e ha come punto di riferimento la lezione di Paolo Borselino”.

In serata arriva la replica di Stefania Prestigiacomo. “C’è un provvedimento a firma del segretario politico nazionale in tal senso – dice la ex ministro -. Non si può essere del Pdl e presentare una lista a sostegno di un candidato contro il Pdl. Vinciullo e’ stato informato dai vertici del partito che questo non era possibile. Gli è stata data l’opportunità di rinunciare alla sua lista e appoggiare il candidato del Pdl. Ha deciso di andare avanti, era consapevole di cosa sarebbe accaduto. È non c’è nulla di personale. Per il resto le chiacchiere stanno a zero”.

 

 


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