Galatolo e il mistero Riina | "Messina Denaro sceglieva i boss..." - Live Sicilia

Galatolo e il mistero Riina | “Messina Denaro sceglieva i boss…”

Vito Galatolo, Totò Riina e Matteo Messina Denaro

L'aspirante collaboratore di giustizia racconta che il padrino di Castelvetrano non era solo pronto ad uccidere il pubblico ministero Antonino Di Matteo, ma avrebbe preso le redini di Cosa nostra a Palermo. C'è il sospetto, però, che dietro l'attentato ci sia la regia di Totò Riina.

LE RIVELAZIONI
di
3 min di lettura

PALERMO – Matteo Messina Denaro voleva riorganizzare la mafia palermitana. Stando al racconto del neo collaboratore di giustizia Vito Galatolo, il padrino di Castelvetrano non era solo pronto ad uccidere il pubblico ministero di Palermo, ma avrebbe anche deciso di prendere le redini di Cosa nostra lontano dai confini trapanesi.

Lo stesso Galatolo, però, alimenta un dubbio che è diventata un’ipotesi investigativa. Girolamo Biondino potrebbe avere organizzato una messinscena per fare credere di avere ricevuto un mandato dal capomafia latitante. Perché lo avrebbe fatto? Spendere il nome di Messina Denaro sarebbe stato l’unico modo per convincere i boss palermitani ad alzare il tiro riaprendo la stagione stragista. E chi, se non Messina Denaro, poteva allora volere la morte del magistrato palermitano? Si torna così a parlare di Totò Riina che dal carcere di Milano Opera lanciava strali contro il magistrato.

Come ha rivelato Livesicilia nei giorni scorsi, gli incontri preparatori dell’attentato a Di Matteo, secondo Galatolo, furono due. Entrambi nel dicembre 2012. Girolamo Biondino tirò fuori due lettere, dicendo che erano scritte da Matteo Messina Denaro. Il boss ordinava di uccidere Di Matteo perché “si deve fare”. Ci sarebbe stata una volontà superiore, forse esterna a Cosa nostra. Ed era pronto anche a indicare il nome dell’uomo che avrebbe dovuto maneggiare i 200 chili di tritolo già fatti arrivare in città.

Agli incontri, a cui avrebbero preso porte oltre a Galatolo e Biondino, anche Vincenzo Graziano dell’Acquasanta e Alessandro D’Ambrogio di Porta Nuova, si discusse anche della riorganizzazione della Cosa nostra palermitana su indicazione di Messina Denaro. Galatolo, ad esempio, sarebbe dovuto diventare il capomandamento di Resutanna. Il boss trapanese avrebbe dato le sue direttive anche per altri mandamenti mafiosi di Palermo. Dalle indagini degli ultimi anni sono emerse due linee opposte: alcuni dati investigativi dicono che Matteo Messina Denaro resta confinato nel Trapanese, preso dai suoi affari e indaffarato a sfuggire a chi di da la caccia; altri indizi lo vogliono interessato, più per rassegnazione che per scelta, a mettere bocca nelle faccende palermitane, tirato per la giacca dai mafiosi del capoluogo.

Se davvero è stato attivato un canale di comunicazione fra Palermo e Trapani, così dicono le ultime indagini, sarebbe stato mediato dagli uomini di San Lorenzo. Biondino è finito in carcere con l’accusa di essere tornato, dopo avere scontato una lunga condanna, a regnare in proprio in quella fetta di città. Galatolo, però, ha raccontato ai magistrati di Palermo e Caltanissetta che lui, come D’Ambrogio e Graziano, restò incredulo di fronte alla notizia che fosse Messina Denaro a volere uccidere Di Matteo, sapendo che un gesto così eclatante avrebbe provocato conseguenze disastrose alla mafia. E allora non viene escluso che Galatolo potrebbe essere stato raggirato. Qualcuno gli avrebbe fatto credere di eseguire gli ordini di Messina Denaro. Quel qualcuno sarebbe Mimmo Biondino che, fanno notare gli investigatori, è fratello di Salvatore, l’autista di Totò Riina.

Nel 2013, le cimici della Dia, registrarono la rabbia di Riina che, chiacchierando in carcere con Alberto Lorusso, diceva: “E allora organizziamo questa cosa”. La conversazione fa parte degli atti del processo sulla trattativa Stato-mafia. “Ti farei diventare il primo tonno, il tonno buono”, minacciava Riina. Era il 16 novembre 2013. E cioè mesi dopo i summit del dicembre 2012. A meno che il capo dei capi non ne avesse già parlato prima.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI