È giallo sull'auto della madre| Sei minuti vicino a Mulino Vecchio - Live Sicilia

È giallo sull’auto della madre| Sei minuti vicino a Mulino Vecchio

Nuovi indizi dell'inchiesta accendono i riflettori sulla madre. Due telecamere riprendono l'auto, la donna impiega troppo tempo per il percorso. Probabilmente fascette tengono unite le mani del piccolo. 'Veronica è una mamma speciale, non voglio che si infanghi il nome di mia moglie', dice il marito Davide Stival.

l'omicidio del piccolo loris stival
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SANTA CROCE CAMERINA (RAGUSA) – Sono 6 minuti quelli che potrebbero cambiare il destino di Veronica Panarello: i 360 secondi che, senza un’apparente spiegazione plausibile, la donna passa, la mattina della scomparsa del piccolo Loris, a poche decine di metri dal punto in cui troveranno ore dopo suo figlio morto. Perché è lì? Perché impiega 9 minuti per percorrere un tratto di strada che gli investigatori, rifacendolo in auto con lei, hanno percorso in 3 minuti? Domande che il marito e papà di Loris sembra non volersi porre, difendendo a spada tratta la moglie. “E’ una mamma speciale – dice Davide Stival – non voglio che si infanghi il suo nome”. L’ennesimo tassello di un’inchiesta complessa e delicata arriva ancora una volta dalle telecamere, che finora si sono rivelate fondamentali per portare alla luce le contraddizioni del racconto fatto dalla mamma di Loris. Una donna distrutta che non è indagata e che continua a piangere chiedendo di essere lasciata in pace.

E’ il grande fratello di Santa Croce Camerina, infatti, a documentare che il bambino sabato mattina non sale in auto con la mamma ma torna subito a casa. E dunque non arriverà mai a scuola. Ed è sempre lui che documenta come non solo Loris ma anche la Polo nera di Veronica non abbia mai raggiunto l’istituto Falcone e Borsellino. L’occhio elettronico tradisce ancora una volta Veronica. “Dopo aver lasciato il bambino sono tornata a casa per sbrigare delle faccende domestiche…poi alle 9.15 sono uscita e sono andata al castello di Donnafugata” ha messo a verbale la mamma di Loris. Ma non è vero.

La telecamera riprende l’uscita di casa alle 9.25 e alle 9.27 la polo di Veronica viene vista dalla telecamera del distributore della Erg sulla provinciale 35 che da Santa Croce porta a punta Secca, a 50 metri dalla strada che porta al Mulino Vecchio. Da questo punto in poi l’auto ‘scompare’ dalla vista delle telecamere per 9 minuti esatti: si rivede infatti alle 9.36 inquadrata in quella della ditta dei fratelli Granato, sempre sulla provinciale 35. Gli investigatori, con Veronica nell’auto, hanno rifatto il percorso e hanno impiegato 3 minuti.

Dunque cosa è successo in quei 6 minuti? Cosa ha fatto Veronica in una strada che corre parallela a quella del mulino Vecchio? La madre di Loris non li ha ancora spiegati. Prima di raggiungere la tenuta di Donnafugata, inoltre, Veronica è tornata a casa, dove è rimasta tre minuti e mezzo o poco meno. A fare che? Ma non sono le uniche domande ancora senza risposta. Una, forse più inquietante, la pone l’ulteriore novità che arriva dagli esami autoptici. Gli esperti che da giorni sono al lavoro per cercare di avere da quel povero corpicino più risposte possibili per incastrare l’assassino, o gli assassini, hanno aggiunto un altro tassello alla dinamica dell’omicidio.

Loris è stato soffocato con delle fascette elettriche, ma delle fascette analoghe sono state utilizzate per bloccargli entrambi i polsi: l’autopsia ha infatti rilevato segni sul collo e segni evidenti sulla parte superiore di entrambi i polsi. Dunque il bambino è stato legato con le mani attaccate l’una all’altra. Un’altra domanda che attende un chiarimento è: che fine ha fatto lo zainetto blu con le cinghie gialle di Loris? Buttato da qualche parte in mezzo alle campagne, è l’ipotesi degli investigatori che proprio per questo oggi l’hanno cercato per tutta la mattina, senza successo, facendo alzare in volo anche gli elicotteri. E intanto è tornato a parlare ancora una volta il cacciatore Orazio Fidone, che ormai tiene dei veri e propri comizi nella piazza di Santa Croce Camerina. Oggi ha ribadito che non è pentito di quel che ha fatto e di sentirsi sollevato, “anche se – dice – non ho mai avuto paura di restare impigliato” nella rete delle indagini.

Per il momento è l’unico indagato per sequestro di persone e omicidio, ma il suo avvocato fornisce un altro pezzo di verità per scagionarlo. Perché la domanda che ancora non ha avuto risposta è come mai Fidone è andato subito proprio in quel punto. Gli investigatori non escludono che, nel suo passaggio nella piazza del paese prima di iniziare le ricerche, possa aver avuto qualche indicazione da qualcuno vicino alla famiglia. Ma l’avvocato smentisce. “Tutto falso, anche perché non è andato direttamente al mulino vecchio. Prima è stato in largo Fontana e poi all’hard discount. Solo allora è andato verso il canalone”.

La cronaca di venerdì 5 dicembre.

La diretta della giornata

19.57 La telecamera del distributore Erg sulla provinciale 35, quella che si trova a circa 50 metri dal bivio della strada che porta al punto dove nel pomeriggio di sabato è stato trovato il corpo di Loris, inquadra l’auto di Veronica Panarello passare in quel punto alle 9:27:08. Seguendo il percorso indicato proprio dalla donna, gli investigatori hanno però trovato un’altra telecamera, quella di una ditta privata dei Fratelli Granato, sempre sulla strada provinciale, che riprende il passaggio dell’auto alle 9.36, dunque 9 minuti dopo. Ma per percorrere quel tratto di strada – che si trova a pochissima distanza dal Mulino Vecchio – si impiegano solo 3 minuti, come hanno accertato gli stessi investigatori rifacendo con la madre di Loris il percorso. Perché dunque quella mattina ci sono voluti 6 minuti di più?

19.45 “Veronica è una mamma speciale, non voglio che si infanghi il nome di mia moglie”. Ad una settimana dalla morte del piccolo Loris, il padre Davide Stival affida al Tg5, tramite l’avvocato Francesco Villardita, la difesa della moglie. “Abbiamo già tanto dolore” aggiunge l’uomo chiedendo ai giornalisti di “non mostrare più le foto dei bambini” e ai cittadini di Santa Croce la “collaborazione”. “Chi sa parli – conclude – Aiutateci e dateci al più presto nostro figlio”.

19.15 Due telecamere riprendono l’auto della madre di Loris, la mattina di sabato 29 novembre, impiegare 9 minuti per percorrere un tratto di strada vicino al Mulino Vecchio, che invece si percorre in 3 minuti. Lo hanno accertato gli investigatori che ora vogliono capire cosa sia accaduto in quei 6 minuti di troppo.

19.00 Quando è stato ucciso, o poco prima, a Loris Stival sono stati legati i polsi, in modo da tenergli le mani attaccate l’una all’altra. Gli esami autoptici hanno accertato segni evidenti, provocati probabilmente dalle stesse fascette utilizzate per ucciderlo, solo sulla parte superiore di entrambi i polsi.

17.38 Continuano a lasciare omaggi e ricordi nel luogo dove il 29 novembre scorso è stato trovato il corpo di Loris Stival, il bambino di 8 anni strangolato e gettato in un canalone di contrada Mulino Vecchio a Santa Croce Camerina, nel Ragusano. Tra questi oggi anche un mazzo di rose bianche accompagnate da un orsetto in peluche e un biglietto con la scritta: “Buon viaggio Loris!!! Che tu possa trovare in cielo la pace che in terra non hai avuto!”.

17.30 Mentre su Facebook è parzialmente oscurato il vero profilo – che fino a qualche giorno fa era visibile a tutti – di Veronica Panarello, la madre del piccolo Loris ucciso sabato scorso a Santa Croce Camerina (Ragusa), qualcuno ha creato un falso profilo col nome “Veronica Panarello, comico”. Si tratta di un profilo colpevolista, con le foto della donna, del marito e di Loris. Il profilo è nato circa due ore fa e ha 13 “mi piace”; vi sono già decine di commenti che “condannano” la madre del bambino. Anna Assara scrive: “C’è poco da commentare, è lampante, siamo tutti dello stesso parere, non basta mettere al mondo un figlio per essere madre”. Simona Mendola posta: “Il Natale è vicino lo festeggerai dietro le sbarre, spero dal 2014 fino al resto della tua vita”. Rossella Nitti scrive: “E’ un dramma nel dramma. Gli occhi del tuo bambino mi hanno tolto la serenità. Non riesco a non pensarlo, piccolo angelo. Mi rattrista vivere in un mondo degenere”. Patrizia Venturi dice: “Se sei stata tu gli occhi di tuo figlio hanno visto la faccia del suo assassino e questo si chiama la sua mamma. Non so dove e come poter trovare una parola per te”.

17.10 Secondo Sky Tg24 Veronica Panarello non sarebbe uscita oggi dal balcone di casa affermando: “Qui sono tutti contro di me, io ho detto la verità”.

14.26 Elicotteri di polizia e carabinieri stanno sorvolando da questa mattina le campagne attorno a Santa Croce Camerina nella speranza di individuare dall’alto il punto dove potrebbe essere stato gettato lo zainetto di Loris Stival, il bambino ucciso il 29 novembre scorso e ritrovato in un fosso in contrada Mulino Vecchio. L’ipotesi degli investigatori è infatti che lo zainetto blu con le cinghie gialle sia stato gettato da qualche parte o dall’assassino o da qualcuno che potrebbe averlo aiutato.

13.16 Che fine ha fatto lo zainetto del piccolo Andrea? Lo cercano gli investigatori. E questa mattina un elicottero dei Carabinieri ha sorvolato le campagne di Santa Croce Camerina. Dall’alto i militari sul velivolo, decollato da Catania, scrutano il perimetro della cittadina ragusana a caccia dello zainetto blu con dei lacci colorati.

12.10  “Qui sono tutti contro di me, io ho detto la verità”. Veronica Panarello, madre del piccolo Loris, lo avrebbe affermato affacciandosi al balcone di casa

11.45 “Orazio Fidone ha passato le pene dell’Inferno”, ma “sarebbe pronto a rifarlo”. Lo ha affermato il legale del ‘cacciatore’ L’avvocato Pietro Savà, sostenendo che il suo assistito ha “un alibi di ferro”. “Diverse persone – aggiunge – possono testimoniare che al momento del delitto era in un altro posto, e lui non ha il bene dell’ubiquità”. Il penalista sottolinea che Fidone “non è l’orco e neppure l’assassino”, ed è diventato “insopportabile sentire tesi basate sul nulla”. “Fidone – aggiunge Savà, non è andato a cercare il bambino direttamente al mulino vecchio, e non lo ha trovato subito, ma dopo diversi giri. Se qualcuno vuole criminalizzare l’intuito lo faccia, ma è sbagliato”. Il legale conferma che Fidone “non conosce” né i genitori di Loris né il bambino, ma “soltanto il nonno paterno perché gli aveva fatto dei lavori da idraulico a casa”. L’avvocato Savà sottolinea di avere parlato “dopo otto giorni di silenzio per rispetto al dolore della famiglia e al lavoro delle istituzioni”. “Devo dare atto alle forze dell’ordine – chiosa il penalista – di avere fatto bene il loro lavoro e di avere sempre rispettato il mio cliente. Anche la Procura, perché nonostante la pressione mediatica ha agito con grande correttezza e pacatezza”.

11.30 “Non è stato facile e semplice, soprattutto per la mia famiglia che sta soffrendo maledettamente, ma per fortuna le cose stanno finendo”. Lo ha detto parlando dell’inchiesta sulla morte di Loris Stival, l’unico, per il momento, indagato, Orazio Fidone, parlando con i giornalisti a Santa Croce Camerina. “Chiedo ai giornalisti – ha aggiunto – di non andare nelle scuole per non fare subire questo shock tremendo ai bambini creato da questa condizione mediatica. Agli investigatori auguro di venire a capo di tutto nel più breve tempo possibile”.

11.15 “Siamo sulla strada giusta”: è la valutazione di Orazio Fidone sugli sviluppi dell’inchiesta sulla morte per strangolamento di Loris Stival, il bambino trovato morto il 29 novembre scorso in contrada Mulino Vecchio di Santa Croce Camerina. L’uomo, che è indagato per atto dovuto per sequestro di persona e omicidio, torna a parlare in piazza e si dice non pentito di avere trovato il corpo: “Sono sereno – dice – lo rifarei”. Oggi dice di “sentirsi più sollevato” anche se sostiene di “non aver mai avuto paura di restare impigliato” nella rete delle indagini. L’importante, per il cacciatore è che “i giornalisti separino i due fatti, il paese e quello che è accaduto, perché la nostra è una comunità sana”.


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