ROMA – E’ durato sei ore il consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi di Siena che ha valutato le perdite potenziali provocate dallo scandalo derivati per una cifra pari a 730 milioni di euro. E’ forte l’impatto negativo dei tre derivati Santorini, Alexandria e Nota Italia, che in precedenza erano stati rappresentati per sbaglio nei bilanci compresi tra il 2006 e il 2009. E’ di 305 milioni di euro l’impatto negativo della Santorini sui conti Mps, di 273 milioni quello di Alexandria e di 151,76 milioni quello di Nota Italia, alla data del 31 dicembre scorso. Una cifra così grande, ha comunicato la banca in un comunicato, verrà a determinare una correzione del patrimonio netto nel bilancio del 2012. La Mps spiega, sempre nella nota, che “chiude la verifica sul portafoglio finanza” che ha deciso di chiudere i conti con gli scandali passati sulle operazioni finanziarie rischiose, su cui attualmente indaga la Procura di Siena.
Già lo scorso 28 novembre la banca aveva richiesto 500 milioni per far fronte agli impatti patrimoniali, portando a 3,9 miliardi il totale di Monti Bond sottoscritti al Tesoro. Al 30 settembre 2012 si attestava a circa 12,1% il Core Tier 1, mentre alla data del 31 gennaio era di 2 miliardi di euro la riserva Afs: un livello nettamente minore rispetto ai tre miliardi di rosso calcolati per gli ultimi tre mesi dello scorso anno. L’esame, oltre alla Santorini, la Nota Italia e l’Alexandria ha riguardato anche altre operazioni, ma non ci saranno impatti negativi non avendo queste comportato errori. Sebbene la ristrutturazione abbia determinato un miglioramento del profilo di rischio, le conseguenze sul conto economico di queste correzioni non sarà, però, menzionato perché verrà a sommarsi al bilancio in negativo del 2012.