Personale, accessi e strutture | Ecco i guai degli ospedali - Live Sicilia

Personale, accessi e strutture | Ecco i guai degli ospedali

Youlive lancia la campagna di denuncia per ospedali e assistenza sanitaria. Arrivano le prime segnalazioni e riflessioni. Di Osvaldo Barba, coordinatore regionale di Nursind, sindacato degli infermieri.

Credo ci sia un “errore” di fondo giacché si pensi che in agosto le cose peggiorino rispetto agli altri periodi dell’anno. Gli ospedali in genere, in particolar modo quelli siciliani, vivono una continua emergenza sanitaria legata alla sperequazione tra il numero di medici e personale del comparto in servizio presso ogni singola struttura dell’Isola. Siamo la regione d’Italia con il più basso indice assistenziale se si considera il numero d’infermieri in servizio rispetto agli abitanti. Il più grosso ospedale della provincia di Caltanissetta, che è il “S.Elia” (nella foto), vive una continua emergenza legata ad una situazione atavica di disorganizzazione sanitaria che, fino ad oggi, i manager ed i successivi commissari straordinari, non sono mai riusciti ad equilibrare.

Basti vedere il Pronto Soccorso che, come le omologhe unità operative regionali è contraddistinto da un numero forse “spropositato” di accessi ai quali, l’esiguo personale in servizio, non riesce a dare una pronta quanto efficace risposta. Ma spesso non è solo un problema numerico, legato alle persone in servizio rispetto all’utenza, ma anche logistico e strutturale. Ingressi non accoglienti, zona di triage a ridosso dell’ingresso spesso relegati in bugigattoli al limite della vivibilità, mancanza di sale specifiche in relazione al codice assegnato dal triagista (bianco, verde, giallo, rosso) e soprattutto il non utilizzo di modernissime strutture esistenti e mai utilizzate. Senza contare spesso l’inefficacia dell’Osservazione Breve Intensiva, reparto “connaturato” con il Pronto Soccorso, che in teoria dovrebbe gestire i ricoveri temporanei con osservazione da qualche ora a non più di 36, e che invece spesso diventano “parcheggio” a lunga scadenza.

Tutto ciò ha delle enormi ricadute soprattutto per l’organizzazione territoriale giacché, come spesso accade a Caltanissetta, ma anche in gran parte dell’Isola, le ambulanze del 118 che arrivano in Pronto Soccorso, non potendo “sbarellare” il paziente per mancanza di barelle o poltrone, debbono sostare a lungo prima di dare l’operatività alla Centrale Operativa. Se poi si pensa che non di rado, più ambulanze della S.E.U.S. si ritrovano in contemporanea al Pronto Soccorso” allora viene facile intuire che tutto ciò si potrebbe tradurre in “mancato soccorso” non per volontà alcuna ma per problemi di organizzazione. Intanto c’è da dire che, per quel che riguarda Caltanissetta, dopo pochi giorni dell’insediamento, il nuovo management aziendale tutto al femminile ha immediatamente attenzionato il problema Pronto Soccorso “S.Elia” iniziando con dei lavori strutturali e con la progettualità che dovrebbe rivoluzionare in positivo il tutto.

Da parte mia aspetto con fiducia. I problemi ci sono e continuano ad esserci. Intanto sarebbe cosa buona e giusta, riconoscere ad ogni lavoratore la professionalità acquisita e certificata da percorsi formativi universitari che certamente non “riconoscono” la mansione di “sciuscià” agli infermieri.

Osvaldo Barba, coordinatore regionale di Nursind, Sindacato delle Professioni Infermieristiche.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI