Scoperto "spaccio in famiglia": inchiesta dopo morte per overdose -

Scoperto “spaccio in famiglia”: inchiesta dopo morte per overdose

In manette due sorelle e i due rispettivi mariti.

CATANIA – Tutto è partito da una morte per overdose. Il corpo senza vita di un pescatore di 57 anni è stato trovato, lo scorso 20 febbraio, in un cortile delle palazzine di via Toledo. I carabinieri dall’esame del cellulare del povero defunto e dalle testimonianze dei residenti hanno capito che dietro quella morte sospetta c’era un giro di droga. E le indagini hanno dato ragione ai militari della Compagnia di Piazza Dante, che questa mattina hanno arrestato quattro persone, tutte dello stesso nucleo famigliare. Due sorelle e i rispettivi mariti. In carcere Giuseppe Cannone, 57 anni, che si sarebbe avvalso della stretta collaborazione della compagna Alfia Litrico, di 42 anni, della cognata Adriana Litrico, di 28 (entrambe ai domiciliari) e del marito di quest’ultima Alfio D’Ignoti Parenti, di 31. Anche lui dietro le sbarre. 

Dalle intercettazioni telefoniche e ambientali gli investigatori hanno scoperto che nel palazzo fosse operativa una piazza di spaccio di crack e cocaina a “gestione familiare”. 

A seguito della morte del pescatore, che soffriva di una cardiopatia, lo spaccio non si è fermato. I carabinieri, ascoltando le intercettazioni, hanno scoperto che i pusher si erano ripromessi di evitare la vendita di droga a clienti sconosciuti ma di privilegiare le cessioni esclusivamente agli acquirenti di fiducia. 


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