PALERMO – Una petizione on line a favore del sovrintendente del teatro Massimo Antonio Cognata, che il sindaco di Palermo Leoluca Orlando invece vorrebbe cacciare tanto da arrivare a minacciare di denunciare il ministro Ornaghi. Un’iniziativa nata sul web per “l’indipendenza della cultura e contro l’ennesima vergogna nell’indifferenza generale”, si legge sul sito che raccoglie le firme e rappresenta l’ennesimo atto di uno scontro all’arma bianca.
“Ancora una volta la politica tenta di invadere la cultura – scrivono i promotori – minando l’unica istituzione economicamente sana della città, che vanta oltretutto una programmazione culturale di alto livello e numerosi riconoscimenti internazionali”. E dopo un elogio ai risultati economici e culturali conseguiti dall’attuale direzione, l’affondo contro il sindaco: “Sembra che la politica non apprezzi efficienza, legalità e qualità. Non è mai successo, nel nostro Paese, che un cambio di sindaco abbia provocato una sostituzione dei vertici nelle fondazioni liriche: il Teatro non è un azienda comunale e la sua indipendenza è sancita dall’articolo 10 della Disciplina delle Fondazioni liriche”.
Un accorato appello che, nel giro di otto giorni, ha raccolto quasi mille firme tra cui quelle dei soprani Nicola Beller Carbone e Mariella Devia, dei registi Andrea Cigni, Daniele Abbado, Damiano Michieletto e Leo Muscato; e ancora dei compositori Lorenzo Ferrero e Marco Tutino, oltre a quelle di giornalisti di settore e nomi della “Palermo bene”.
Il tentativo dei firmatari è, ovviamente, quello di impedire il siluramento di Cognata, chiesto invece a gran voce dai sindacati che oggi hanno scritto al ministro dei Beni culturali. “Ormai il Teatro vive una situazione di degrado con gravi ripercussioni sull’intera città e creando forte disagio e smarrimento per il pubblico – scrive Silvano Conti della Slc-Cgil – la prima del dittico di Ravel non è andata in scena per lo sciopero degli artisti in presidio, le recite successive andranno in scena con un’ora di ritardo. I Due foscari, i due Concerti Sinfonici e il Balletto di imminente messa in scena non vedono ancora né le scritture né le prove di sala, rendendo ormai quasi impossibile e di dubbia qualità la realizzazione degli spettacoli. La campagna abbonamenti non e’ stata ancora avviata e questo produrrà danni economici rilevanti e disaffezione del pubblico al Teatro per la sensazione di improvvisazione che questo management da di sé. Pertanto le chiediamo di trovare rapidamente una soluzione idonea, finalizzata a far riprendere alla Fondazione Teatro Massimo di Palermo la normale attività artistica e quel posto di eccellenza che riveste grazie alla professionalità dei suoi artisti e tecnici”.
“Abbiamo aperto per gioco una pagina Facebook e abbiamo raccolto anche più firme – dice Maurizio Rosso – i promotori vorrebbero la politica fuori dal teatro ma Cognata l’ha messo Cammarata. Pare che Francesco Surdi, operatore direttivo, sia parente di Cammarata e non lo vediamo da circa un mese;iIl direttore artistico Lorenzo Mariani è stato nominato con una modifica statutaria; Luciano Cannito sta più in televisione che qui. La politica allora deve stare sempre fuori, dobbiamo ripartire dal concetto di eccellenza e di gruppi artistici stabili. Possiamo esportare la nostra cultura in tutto il Mediterraneo, ma solo se la politica resterà fuori. Cognata ha solo esternalizzato, ha tagliato 170 lavoratori facendo pareggiare così il bilancio, non ha un progetto artistico per questa fondazione. I Due Foscari, il prossimo spettacolo, probabilmente mancherà per la mancanza del coro. E il sovrintendente non ha mai cercato la collaborazione con gli altri teatri, come il Politeama o quello di Messina. Si è solo aumentato lo stipendio di 30mila euro tagliando i nostri, e fino a un mese fa faceva parte anche del cda del Politeama”.