CATANIA – Nessuna revoca dei licenziamenti, nessun piano industriale, nessun investimento, nessuna condizione per andare avanti nelle trattative: è quello che denunciano i sindacati sulla vertenza Pfizer, che hanno annunciato un nuovo sciopero. La multinazionale farmaceutica ha annunciato ai primi di febbraio l’esubero di 130 persone dallo stabilimento di Catania. Dopo una riunione nella sede di Confindustria, ieri, in cui oltre ai delegati dell’associazione di imprenditori erano presenti i rappresentanti sindacali e i vertici locali di Pfizer, proprio i sindacati hanno espresso la propria insoddisfazione per le trattative in corso, annunciando nuove manifestazioni di protesta.
“Procedura mirata solo a fare tagli”
Le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno affidato a una nota tutto il proprio scontento per come è condotto il negoziato sugli esuberi: “Finché Pfizer continuerà a presentarsi al tavolo di confronto senza la revoca dei licenziamenti – si legge – in assenza di un piano industriale vero e chiaro ed in mancanza di un barlume di investimenti che possano garantire il futuro dello stabilimento di Catania, continueremo la nostra ferma opposizione ad una procedura indecente mirata solo a fare tagli”. I sindacati annunciano poi che non prenderanno parte alla prossima riunione, programmata per il prossimo 14 marzo da Confindustria, e proclamano la “programmazione di uno sciopero”.
“Orecchie da mercante”
“Dopo dieci ore estenuanti di riunione – si legge ancora nella nota delle associazioni sindacali – la Pfizer continua a fare orecchie da mercante, tirando fuori dal cilindro improbabili proposte che abbiamo prontamente rispedito al mittente non firmando il verbale della seduta odierna. Non siamo disposti a trattare sui 130 lavoratori in lista di licenziamento, ma vogliamo parlare di possibilità di sviluppo. Se poi c’è da discutere su eventuali azioni di fuoriuscita e di accompagnamento all’esodo dei lavoratori, tra i circa 660 attualmente in organico, dopo il piano di rilancio saremo ben lieti di farlo”.
Un nuovo sciopero
“Ad oggi però – continuano Cgil, Cisl, Uil e Ugl – non ci sono le condizioni per andare avanti, anche se Confindustria ha già messo in agenda per giorno 14 un nuovo appuntamento al quale con molta probabilità non prenderemo parte. Motivo per cui stiamo programmando un nuovo sciopero e faremo inoltre richiesta di convocazione all’Ispettorato provinciale di lavoro”.
L’appello
I sindacati lanciano “ancora una volta un appello alla Regione Siciliana, perché non perda un solo minuto a convocare il tavolo di crisi e alla politica regionale e nazionale affinché si unisca al nostro coro di richiesta di attivazione del tavolo di crisi nazionale, con i ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro”. “Quanto sta accadendo – concludono Cgil, Cisl, Uil e Ugl – è davvero inaccettabile e dobbiamo fare in modo di evitare questo nuovo dramma, che potrebbe aprire la via ad un depauperamento del sito Pfizer etneo”.
Confindustria: “Impossibile proseguire la trattativa”
Si ritiene “conclusa la fase di consultazione aziendale” e si chiede di “convocare le parti per l’avvio della fase amministrativa”: lo scrive Confindustria Catania al Servizio per centro dell’impiego dopo che anche ieri “non è stato possibile, in sede sindacale, raggiungere un accordo relativo alla procedura” di messa in mobilità di 130 lavoratori della Pfizer del sito etneo.
“Allo stato – scrive Confindustria in una pec inviata anche ai sindacati e alla Wyeth Lederle, azienda del gruppo Pfizer – si rileva l’impossibilità di proseguire la negoziazione sindacale, stante l’abbandono del tavolo da parte delle organizzazioni sindacali e della Rsu del sito e la conseguente impossibilità di proseguire le trattative”. Al messaggio di posta certificata sono allegati i verbali dei tre incontri tra azienda e sindacati che si sono svolti il 15 e il 25 febbraio e il 7 marzo.