PALERMO – “Il sito andava in tilt continuamente”. “Non mi sono neanche potuto registrare al portale”. “L’informazione relativa al bando è stata un completo disastro”. “I centri per l’impiego erano nel caos più totale”. Alcuni giovani siciliani sono pronti a fare ricorso al Tar contro l’assessorato alla Formazione professionale. La miccia è stata accesa dai deputati del Movimento 5 Stelle, che la settimana scorsa – dopo le polemiche sul primo avviso del Piano giovani, che offre 2.000 tirocini retribuiti in azienda – hanno pubblicizzato un indirizzo email (ricorsopianogiovani@sicilia5stelle.it) al quale poter inviare le segnalazioni e denunciare tutti i malfunzionamenti nell’organizzazione della selezione. Il risultato è stato che finora una cinquantina di utenti hanno raccontato la loro esperienza, spesso simile, criticando soprattutto un aspetto: il portale al quale registrarsi per cercare di “incrociarsi” con una delle aziende che offre i tirocini, non funzionava affatto.
E questo, secondo gli autori delle segnalazioni, ha determinato la loro esclusione dalla prima “finestra” del bando, destinata ad ottocento candidati. “Nessuno aveva detto che il più veloce vince – scrive un ragazzo che racconta di non essere riuscito a caricare il curriculum online in tempo – se no non avrei mangiato, e non sarei neppure andato al bagno”. “Il portale era in tilt – scrive un altro – : io non sono riuscito nemmeno a registrarmi, semplicemente era tutto bloccato”. Le email così sono decine. Poi c’è chi se l’è presa con i Centri per l’impiego. “Nessuno è stato in grado di darci informazioni chiare”, scrivono alcuni, altri invece denunciano come in alcuni casi di informazioni non ce ne siano state affatto. “Al momento della mia registrazione – scrive un candidato al Piano giovani – sono rimasto perplesso davanti alla dicitura ‘Patto di servizio’: avevo inteso fosse un documento che si sarebbe dovuto compilare ad avvenuta selezione da parte dell’azienda ospitante, ma sul sito questo non era affatto chiaro, e non ho potuto completare la registrazione per questo”. Qualcuno, poi, racconta come “preso dalla frustrazione” ha chiesto un aiuto tramite email al supporto tecnico, “ma ad oggi – aggiunge – non mi è stata data ancora alcuna risposta”.
In questi giorni intanto il gruppo del Movimento 5 Stelle all’Assemblea regionale sta continuando a raccogliere segnalazioni. “Il ricorso si farà – annunciano i deputati – ma abbiamo deciso di dare ancora un po’ di tempo a chi ci volesse raccontare la propria esperienza. Ogni storia, ogni disagio, può essere utile, noi comunque siamo pronti e determinati”. Tra le email arrivate, poi, qualcuno lamenta anche la presenza di alcuni strani profili sul portale del Piano giovani: “Non vogliamo discriminare nessun lavoro – scrive un ragazzo che ha scritto ai grillini – ma c’è bisogno del Piano giovani per avere un guardapecore?”. E in effetti, tra i profili di utenti che si sono registrati con la speranza di ottenere almeno un colloqui con una delle tante aziende ospitanti, i profili curiosi sono diversi. C’è chi si dichiara in cerca di un posto di sagrestano, chi di “garzone di cucina” e pastore, chi di cantante o di attore, qualcuno perfino di ballerino o “donna tuttofare”. Tra questi, molti sono davvero dei “tuttofare”: pur di aggiudicarsi un tirocinio, alcuni candidati si dichiarano disposti a tutto: dal fare il magazziniere al barman, dal portiere all’ingegnere, dall’avvocato alla segretaria. E intanto anche alcune aziende lamentano: “Ci sono arrivati curriculum che con quello che offriamo non c’entrano nulla”.