PALERMO – Sul Piano giovani è tutti contro tutti. La dirigente dei dipartimenti Formazione e Lavoro Anna Rosa Corsello rompe il silenzio per dare il benservito, seppur temporaneamente, sia a Italia Lavoro che a Ett: “In merito a quanto verificatosi il 5 agosto 2014, ho inoltrato ad Italia Lavoro una formale contestazione informando nel contempo anche il Ministero del Lavoro. Contestualmente, al fine di accertare eventuali responsabilità ho richiesto ad Ett ogni necessario chiarimento sospendendo nel frattempo gli effetti del contratto”. In realtà, quella da inviare a Italia Lavoro, secondo fonti del dipartimento Formazione, sarebbe una sospensione analoga a quella indirizzata a Ett, con la stessa clausola dell'”accertamento delle responsabilità”.
Corsello, però, mette i puntini sulle “I” su tutta la vicenda. “In merito alla recenti notizie riportate dalla stampa sulla questione del piano giovani – scrive la dirigente – desidero chiarire che la società Italia Lavoro era stata incaricata, in data 18 giugno 2014, nonostante avessi espresso molte riserve sulla capacità organizzativa del locale management e sulle modalità della procedura click day (sulla cui legittimità si attende la pronuncia della Corte Costituzionale) ma confidando sul fatto che si tratta di un ente strumentale del ministero del lavoro, dietro un corrispettivo di 5 milioni di euro, di alcune misure tra cui i tirocini formativi prevedendosi espressamente nel decreto di approvazione del progetto esecutivo che ‘per il raggiungimento degli obiettivi del progetto saranno utilizzate le piattaforme informatiche gestionali messe a disposizione da Italia Lavoro’”.
Una circostanza che per Corsello non si è verificata: “Successivamente – spiega la dirigente – ho appreso però che la società Italia Lavoro in realtà non disponeva di infrastruttura informatica necessaria a gestire la procedura attraverso il sistema di rete dei Centri Per L’Impiego che avrebbero dovuto attuare la fase esecutiva. A questo punto, essendo prossima la data di pubblicazione del bando, le cui regole ed in particolare il meccanismo del click day, sono state stabiliti dalla stessa società, al fine di non vanificare l’iniziativa compromettendo il buon esito dell’intervento, unitamente all’assessore ho valutato ogni possibile soluzione che potesse impedire di rinviare sine die l’attuazione dei tirocini”.
Così, secondo la dirigente, la scelta è caduta su Ett, “che ha realizzato per il dipartimento lavoro la personalizzazione dei sistemi informativi acquisiti a titolo gratuito in riuso dalle altre regioni nel rispetto delle specifiche normative vigenti”. Una scelta che per Corsello è “legittimata oltre che dalle tempistiche, dalle economie di scala garantite per gli interventi di personalizzazione e dal fatto che la società ha registrato i diritti connessi con la proprietà intellettuale e lo sfruttamento economico della piattaforma”.
D’altro canto, per Corsello, Ett – che aveva già avuto incarichi, ma “nel rispetto della normativa”, puntualizza nella nota – aveva tutti i titoli, visto che l’affidamento sul Piano giovani, che porta la data del 27 giugno, “rappresenta un’estensione di un modulo di integrazione con la formazione del Sistema informativo lavoro”. Sicilia e-Servizi, invece, non avrebbe fatto in tempo.
A dare copertura alla dirigente anche il presidente della Regione Rosario Crocetta: “Non c’erano alternative”, taglia corto. Ma non solo: “Secondo me – dice il governatore – bisognerebbe passare all’assistenza tecnica interna. Lo dico in generale, non in questo caso specifico”.